Si apre il dibattito all’interno di Fratelli d’Italia dopo la sconfitta delle amministrative. A lanciare il sasso nello stagno è Fabio Rampelli, uno dei fondatori, deputato romano, storico amico della Meloni. La lezione che bisogna trarre, secondo lui, è che fare la destra sovranista non paga, farsi schiacciare nell’area dell’euroscetticismo significa fare il gioco proprio di coloro che vorrebbero svendere l’Italia. Non bisogna fare la fine della Le Pen in Francia, che ha tanti voti ma non conta niente.
Secondo Rampelli la linea da seguire è quella intrapresa in Europa, dove a differenza di Salvini che fa gruppo con i sovranisti del blocco dell’Est, FdI è con i Conservatori Riformisti. La formula destra-centro non ha pagato. Bisogna tornare a quella del centro-destra, che nel recente passato è stata vincente. Fra la linea Orban e quella Aznar, meglio la seconda, tanto per fare degli esempi. In buona sostanza Rampelli invita la Meloni ad una atteggiamento più aperto nei confronti dei moderati. E il suo ragionamento non è sbagliato. Specie se lo si proietta sull’evoluzione della politica italiana che con Draghi sta subendo un passaggio epocale che probabilmente con la scelta di stare fuori dal suo governo non era stato colto. Una destra con il 20% non può esimersi dall’interagire con un Draghi che o andrà a fare i Presidente della Repubblica o continuerà a governare indisturbato per i prossimi sei anni. E’ questo che si legge fra le righe dell’intervista che Rampelli ha rilasciato a “il Giornale”. E’ questo l’invito che fa alla Meloni. E il dibattito all’interno di un partito così importante non guasta. Anzi, è sintomo di vitalità.