Quello che emerge dai dati che provengono da tutta Europa è che i contagi stanno riprendendo. Anche in Italia. Magari meno che altrove, ma c’è anche da noi un lieve aumento, fortunatamente limitato ai positivi e non ai ricoveri ed ai morti.
Oggi in Italia i positivi sono stati 3.908 contro i 3.882 di ieri su circa mezzo milione di tamponi. Praticamente stabili. 39 i morti, stabili. Il tasso di positività è allo 0,8%. Sono 338 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (-5). I ricoverati con sintomi nei reparti non critici sono 2.455 (+12 ).
Il lieve aumento dei positivi si spiega perché l’efficacia dei vaccini, che dopo 6 mesi comincia a calare, permette al virus di aggredire più persone. E quelli che si erano vaccinati nei primi mesi dell’anno adesso cominciano ad essere più esposti al virus. Si tratta pur sempre di un rischio contenuto, anche perché una memoria immunitaria permane comunque e l’eventuale malattia si manifesta in forma più lieve. Ed è per questo che si è partiti con le terze dosi. A ciò s’aggiunga che nel frattempo si sono manifestate delle varianti. Quello che sta succedendo nel Regno Unito è evidente. Sono in difficoltà perché hanno cominciato a vaccinarsi due mesi prima che in Italia, hanno utilizzato l’AstraZeneka che ha un’efficacia minore rispetto al vaccino Pfizer, hanno abbandonato completamente le misure precauzionali ed in più è nata una variante.
Tutto questo dimostra che non bisogna abbassare la guardia e che solo il vaccino ci permette di condurre una vita normale o quasi.