Giuseppe Lippidocente ordinario di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica nel dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento dell’ateneo di Verona, è il nuovo presidente della Scuola di medicina e chirurgia dell’università di Verona per il triennio accademico 2021/2024. La nomina è arrivata con decreto del magnifico rettore Pier Francesco Nocini a seguito dei risultati della votazione che si è tenuta l’11 ottobre scorso. 

“Ho sempre pensato che candidarsi a un ruolo istituzionale – afferma Lippi – rappresenti la massima espressione della volontà di mettersi al servizio di qualcuno o di qualcosa, non un traguardo individuale da raggiungere a tutti i costi, unicamente per soddisfare ambizioni personali. È mia intenzione proporre una gestione collegiale, nella quale il Presidente rappresenti un portavoce, primus inter pares, il collettore finale e l’esecutore materiale di una progettualità ponderata e largamente condivisa. L’ascolto delle proposte di tutte le componenti istituzionali della Scuola sarà il filo conduttore del mio mandato. In un’ottica di gestione collegiale, vorrei poter sempre contare su consigli e suggerimenti. Ascolto e confronto, ancorché originino da posizioni diverse e magari contrapposte, sono sempre un arricchimento”. 

“Fatta salva l’indipendenza e autonomia dei dipartimenti – prosegue – credo che riaffermare con forza l’esistenza di un ambito comune cui tutti possano fare riferimento e ritrovarsi, rappresenti un elemento positivo, non un limite. Per questo ritengo che la Scuola di medicina e chirurgia possa essere il luogo ideale in cui i docenti dei vari dipartimenti del settore clinico e biomedico possano re-incontrarsi, condividere strategie e suggerire soluzioni”. 

Classe 1967, Lippi è stato co-delegato del rettore Pier Francesco Nocini alla progettazione e sviluppo della ricerca di Ateneo. Tra i suoi numerosi incarichi, anche la direzione della Scuola di specializzazione in Patologia clinica e Biochimica clinica e del Laboratorio analisi dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, dove è membro della Commissione tecnica aziendale dei dispositivi medici. Il professore è, inoltre, a capo di una Task force della federazione Internazionale di Chimica clinica e Medicina di laboratorio sulla patologia da coronavirus Sars-Cov-2, e primo scienziato italiano ed Europeo per numero di pubblicazioni scientifiche sul Covid-19 su riviste indicizzate internazionali, con oltre 170 articoli pubblicati ad oggi sulla malattia secondo il database PubMed.  

Nel suo programma il nuovo presidente ha individuato cinque ambiti di attività: didattica, ricerca, attività assistenziale, terzo settore e rete informativa. Incrementare la disponibilità di supporti tecnici e logistici, migliorare la qualità dei servizi, dare ulteriore impulso alla ricerca, coinvolgendo attivamente i giovani, rinforzare il dialogo con il territorio, ampliare la rete formativa e supportare il rettore e la governance di ateneo sono alcuni degli aspetti che rappresentano gli obiettivi della Scuola, eccellenza a livello nazionale e internazionale, sotto la guida del neoeletto presidente. 

“Esprimo un sentito e sincero ringraziamento – conclude il professore – a tutti gli illustrissimi presidi e presidenti, in primis al professor Domenico De Leo, per l’impegno e la devozione con cui hanno governato la Scuola, navigando tra normale amministrazione e difficoltà, soprattutto quelle imputabili alla recente crisi pandemica”.