Il titolo Cattolica Assicurazioni apre nuovamente in ribasso dopo il crollo di ieri – qui il nostro articolo – avvicinandosi sempre di più al valore dell’Opa lanciata dalle Generali che scadrà domani (le azioni scambiate il 28 e il 29 non entreranno nel perimetro dell’offerta) come evidenzia il grafico. Così nelle ultime ore si è fatta più forte l’azione dei piccoli azionisti riuniti in “Casa Cattolica” che questa mattina hanno annunciato che non aderiranno all’Opa a causa del prezzo fissato. E spiegano: «Buona parte dei 18.600 soci storici, oggi azionisti dopo la contestata trasformazione in Spa (è ancora in corso una importante causa legale presso il Tribunale di Venezia), hanno in carico mediamente il titolo tra i 12 e i 16 euro. In caso di adesione totalitaria al prezzo di 6,75 Euro, sarebbero circa 700 i milioni € che verrebbero a mancare nelle tasche di migliaia di piccoli e grandi risparmiatori di un territorio che ha creduto per decenni in Cattolica».
Casa Cattolica sostiene che, in base al Patrimonio Netto Consolidato (calcolato dai piccoli azionisti in 11,72€/azione) e Netto, all’Avviamento non valorizzato, alle recenti operazioni di mercato (ad esempio Allianz su AVIVA), ai valori di redditività dichiarata il prezzo offerto dovrebbe essere almeno di 10€/azione (ovvero un rilancio del 48% sull’offerta del leone triestino). Inoltre – spiegano i piccoli azionisti – è vero che le società bancarie quotate talvolta quotano a sconto rispetto al patrimonio netto. Questo è dovuto al fatto che il mercato stima che vi possano essere nei portafogli crediti inesigibili o che la profittabilità non sia adeguata. Ma questo non dovrebbe valere per la compagnia di Lungadige Cangrande in quanto “l’Utile netto di gruppo ammonta a 107 milioni€ (+938%), Solvency ratio stabile a 197%. a fronte di una raccolta complessiva a 2,6 miliardi € in crescita sia nel lavoro diretto premi danni (+2,3%) sia nel vita (+40,9%)”con un patrimonio netto consolidato pari a 2.677milioni€ in crescita rispetto al FY2020 (€2.613mln)”.