A Sommacampagna si pone un problema che va oltre i confini del comune veronese. Con l’uscita dei consiglieri Luisa Galeoto e Giovanna Rigotti quella che è formalmente maggioranza nel consiglio comunale diventa minoranza rispetto all’elettorato. La maggioranza legale è diversa da quella reale. Infatti avendo l’attuale amministrazione vinto le elezioni con soli 15 voti in più rispetto all’opposizione, perdendo i due consiglieri Luisa Galeoto e Giovanna Rigotti che avevano preso complessivamente 476 voti voti, non rappresenta più la maggioranza degli elettori di Sommacampagna.
Il problema è stato posto da Matteo Bosetto, responsabile locale e Luigi Bellorio capogruppo di Fratelli d’Italia. “L’amministrazione comunale prenda atto che ora la maggioranza dei voti dei cittadini è rappresentata dall’opposizione e la maggioranza consiliare è minoranza nella cittadinanza; chiediamo quindi un maggior coinvolgimento, finora assente nei fatti, del consiglio comunale soprattutto nelle scelte più importanti per il nostro territorio”.
E come non dare loro ragione? Ma il problema che pongono è in realtà molto più grande e va oltre le vicende e i confini del comune. Bosetto e Bellorio sollevano una questione che tocca nel vivo i sistemi elettorali. E lo fanno proprio mentre a livello nazionale si ricomincia a discutere della legge elettorale con cui andremo a votare alle prossime elezioni politiche. Proporzionale o maggioritario? Quello delle elezioni comunali è un sistema misto, dove vince il candidato sindaco che prende un voto in più, ma con una rappresentanza proporzionale corretta da un premio di maggioranza. E’ così che se da un lato viene garantita la governabilità, dall’altro non è garantita la rappresentanza dei cittadini. Così accade che se due rappresentanti della maggioranza passano dall’altra parte, la maggioranza non è più tale, anche se in consiglio conserva ancora i numeri per amministrare grazie al premio di maggioranza. Si crea così una discrepanza fra maggioranza legale e maggioranza reale e chi amministra non è più il rappresentante della maggioranza dei cittadini. E ciò viola il principio base della democrazia rappresentativa.