E siamo a quattro: dopo Federico Sboarina, Damiano Tommasi e Flavio Tosi, ieri sera Michele Croce ha annunciato la sua partecipazione alle amministrative della prossima tarda primavera con un progetto civico. Per farlo, a Palazzo Camozzini ha riunito una cinquantina tra imprenditori, docenti universitari, attivisti di comitati e consiglieri di circoscrizione: “Ma non ci sono personalismi – ci tiene a precisare Croce – dopo anni di immobilismo mettersi in gioco per il bene di Verona è un dovere civico più che una scelta e dovessi fare un passo indietro per il bene di Verona non avrei problemi a farlo.”
Croce ha ricordato i grandi nomi che hanno reso Verona, a cavallo tra l’800 ed il 900 e dopo la Seconda guerra mondiale, punto di riferimento strategico ed economico nazionale, creando enti capaci di portare ricchezza nel territorio: banche, assicurazioni, fiere, festival, agsm, zone industriali, aeroporto, etc. «Alcuni di questi asset strategici – ha sottolineato Croce – oggi non ci sono più o sono stati svenduti o sviliti,. E quindi è fondamentale puntare sulla crescita di realtà come Fiera, Aeroporto, Agsm Aim o dei motori turistici, come il mito di Giulietta, finalmente ordinato nell’accesso e nella cornice, o il Museo degli Scaligeri nell’ambito di un grande Polo Museale Unico che unirebbe i Palazzi Scaligeri, il Palazzo del Capitanio, il Palazzo della Ragione in una cornice museale paragonabile agli Uffizi di Firenze o al Louvre di Parigi; dei motori culturali con eventi di livello che una città d’arte del calibro di Verona merita, non solo in centro ma in tutti i quartieri».
«Prima di tutto – secondo Croce – occorre ripartire dalla Verona di oggi, superare l’imperante indecisionismo di questi ultimi anni – vissuti tra stalli, lentezze e continui ripensamenti – per tornare a prendersi cura delle strade, dei marciapiedi, della pulizia e del verde pubblico in modo mirato, programmato, con risorse degne di questo nome. Sul punto il Presidente di Prima Verona ha snocciolato precisamente le risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per i Comuni, sottolineando come il tornare a mettere al centro dell’azione amministrativa le attività essenziali porti beneficio ai cittadini e risparmio di costi, costituendo il modo naturale per raggiungere una Verona sostenibile. Nell’anno della transizione ecologica nell’ottica della sostenibilità, declinata nelle tre aree ambientale, economica e sociale, non si potrà poi non mettere al primo posto dell’agenda del futuro Primo cittadino i Quartieri, investendo nella rigenerazione urbana finanziata dal PNRR. Quartieri da rinnovare, da curare, da aggiustare, da connettere, da completare con aree verdi e parchi, servizi sociali e piste ciclabili, eventi, per dare orgoglio ai residenti e vivibilità piena. I fondi sono quelli – ha concluso Croce – messi a disposizione dal PNRR per la rigenerazione dei quartieri, per i nuovi servizi alla disabilità e per gli anziani e per asili e scuole dell’infanzia, per la nuova edilizia residenziale pubblica, per nuovi impianti sportivi. Somme importanti, da intercettare attraverso una macchina comunale operativa, immediata, adeguata».