Purtroppo, era previsto. Neppure il progetto del più grande parco urbano della storia di Verona riesce a mettere d’accordo la politica scaligera. Oggi Michele Betucco e Giuseppe Campagnari hanno diffuso una nota in cui si contestano i numeri presentati dall’amministrazione illustrando la realtà che si è aggiudicata il bando delle Ferrovie: l’austriaca Signa. Immediata la replica dell’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala. Questo il botta-e-risposta.
Per i primi: «Cosa diavolo c’è dentro il concept? Dalla presentazione del Sindaco non si è capito un tubo! Ecco allora le misure esatte previste: 90 mila mq di edificazioni; 30 mila mq per la stazione ferroviaria dell’Alta Velocità; 20 mila mq di strade, sia perimetrali che interne al parco compreso il sottopasso; 20 mila mq di parcheggi (di cui metà parcheggio mimetizzato dal “tetto verde”); 225 mila mq di parco, pari al 50,2%; 64 mila mq di Fondaco. Il Fondaco è un oggetto misterioso: Signa Group dice che verrà “messo a disposizione” del Comune per liberare le mura dalle opere incongrue. Ma a che titolo? L’unica opera che deve consegnare al Comune è il parco. Si dice anche che il Fondaco potrebbe essere usato per collocarvi attrezzature sportive. Carta straccia anche la promessa di costruire “poco”, su 90 mila mq “soltanto”. Quello che ci è stato descritto, con una certa licenza poetica, come un “piccolo brano di città” è in realtà una massa di cemento da 335 mila metri cubi disposta su 3-5 piani che ripete funzioni già ridondanti, come gli gli alberghi (già presenti agli ex Tabacchi, al’ex Safem e alle Fedrigoni…). In particolare troviamo: 120 mila mc di residenziale, pari a 500 case (dato dichiarato dal progettista); 60 mila mc di commerciale, pari a circa 200-250 negozi; 50 mila mc di direzionale, pari a circa 150-200 uffici; 35 mila mc di albergo a quattro stelle, pari grossomodo a 250-300 stanze; 35 mila mc di albergo per studenti (altre 250-300 stanze circa) e 35 mila mc di residenza per anziani (o come si dice oggi, “senior living”)».
Così, invece, l’assessore Segala: «Solo un numero su tutti fa capire come il consigliere Bertucco non sia attendibile. I presunti 225 mila mq che lui dice siano il parco sono solo una parte, ed è quella contenuta dentro l’anello della pista ciclabile. Ma appunto sono solo una parte perché il parco è anche tutto attorno all’anello. Questo è l’esempio principale di come Bertucco faccia confusione con i numeri con la smania della campagna elettorale, che gli fa persino rinnegare i principi tipici della sinistra: la lotta allo smog e la difesa del verde. I suoi calcoli sono totalmente fuorvianti ed è incomprensibile che, proprio lui che per anni ha anche presieduto Legambiente, si opponga all’unica amministrazione che realizza a Verona il più grande parco urbano mai visto. Pur di andare contro, ha maliziosamente confuso anche tutti gli altri numeri, mescolando furbescamente i mq con i metri cubi, ma ben sapendo che i mq non sono tutti distribuiti sul suolo ma vanno anche in altezza. Infatti, non cita mai il numero che più di tutto fa fede e cioè i 100 mila mq di Sul. Questo è l’unico numero reale, volutamente tralasciato, così come volutamente finge di non sapere che il concetto urbanistico del fondaco è regolato da una legge regionale. Qualsiasi parco pubblico include strade, piazze alberate e piste ciclabili, ma Bertucco le inserisce fra le opere edificabili. Lo stesso fa con i parcheggi, che invece fanno parte degli standard urbanistici dei parchi ma lui li trasforma in metri quadrati. Nell’ex scalo merci l’86% dei 450 mila metri sarà a verde, checché ne dica Bertucco. E nessuno ha mai derogato dai 100 mila mq di Sul. Altrettanto miope da parte sua opporsi al sottopasso che leva le code, e quindi lo smog, dagli altri sottopassi e soprattutto fluidifica il traffico e collega due quartieri accorciando le percorrenze in auto. Infine, anche i calcoli fantasiosi sulle fantomatiche centinaia di uffici e negozi (dati in mc), non si sa da dove vengano, visto che al momento tutti noi abbiamo in mano solo un concept. I progetti preliminari devono ancora essere fatti, ed in corso il confronto con il settore Urbanistica del Comune. La sua è un’operazione di imbroglio politico con i numeri. Il consigliere ha fatto solo un’operazione di mistificazione, in poche parole è solo effetto della campagna elettorale in cui trascina anche il candidato Tommasi ad opporsi a tutto, fra cui un sottopasso fondamentale per due quartieri».