Da trent’anni Verona “produce” un’eccellenza nei servizi sociali che nessun’altra realtà regionale può vantare: si tratta della rete del “Servizio educativo Territoriale” che da Malcesine a Erbé permette ai sindaci di poter contare su una struttura di educatori chiamati a monitorare le situazioni di disagio famigliare: dall’abbandono scolastico, alle tensioni in famiglia, alla prostrazione economica. Un servizio che fa capo organizzativamente alla Ulss9 ma è finanziato da tutti i 98 Comuni scaligeri pro-quota, sulla base del numero degli abitanti, con un costo annuo di un milione€. Il servizio funziona e a controprova – spiegano gli esperti – è il minor numero di giovani che vengono allontanati dalle famiglie e posti in contesti più sicuri rispetto ad altre province italiane. Il numerò è più basso perchè – banalmente – i servizi intervengono prima grazie agli educatori.
Trent’anni sono un lasso di tempo considerevole e i Comuni del distretto 4 Ovest della Ulss scaligera – che vanta 46 educatori in servizio per 37 Comuni, per una popolazione residente di 300mila persone, un terzo dell’intera provincia – ha deciso di dedicar loro una settimana di celebrazioni basate su attività concrete: visite agli spazi famiglia (Pescantina, 10 novembre); una serata di letture per grandi e bambini (Bussolengo, 12 novembre) oppure di letture all’aria aperta (Pastrengo, 17 novembre); un laboratorio di carta artigianale (Sona, 16 novembre) oppure un laboratorio di trekking e carta riciclata (Sommacampagna, 19 novembre). Tutti gli educatori indosseranno una maglietta azzurra identica a testimoniare come questa squadra sul campo lavori insieme, sia addestrata ed abituata ad operare in sinergia sviluppando esperienze e condividendole.
Spiega Gianluigi Mazzi che presiede la Conferenza dei Sindaci della Ulss9: «La prevenzione e la tempestività della risposta sono le chiavi che hanno consentito al Servizio di entrare nelle comunità e di gestire le emergenze. Come ha dimostrato la recente pandemia, la presenza di servizi diffusi ha permesso di contenere la malattia e di non abbandonare nessuno in difficoltà». Sottolinea Giuliana Zocca, sindaco di Rivoli Veronese e educatrice di professione: «La mia esperienza di educatrice mi conferma come queste professionità siano figure fondamentali e innovative e permettano alle autorità pubbliche di mantenere il contatto con le comunità, di presidiare davvero il territorio, ascoltando i problemi reali delle famiglie ed offrendo soluzioni concrete e immediate. E’ un modello vincente, che funziona, e che tanto ha fatto per la tenuta dei nostri Comuni».
Nella foto: da sinistra, il sindaco di Sona Gianluigi Mazzi, il dr Raffele Grottola, il dr Paolo Giavoni, il sindaco di Rivoli Veronese Giuliana Zocca, Massimo Giacomini responsabile dei servizi sociali di Sona, l’educatrice Francesca Faccincani, la dr.ssa Paola Gerosa coordinatrice del SET e l’educatrice Alessia Pelanda