Il Secolo XIX di Genova dà un notizia inquietante. Nel Regno Unito si sta diffondendo sempre più il fenomeno dello “spiking”, che consiste nella somministrazione a vittime inconsapevoli di droghe “dello stupro”, cioè di sostanze che riducono o eliminano i freni inibitori, danno perdita della memoria temporanea, in modo da poter abusarne sessualmente. La droga viene somministrata mescolando a bevande alcoliche anche iniettandola con una siringa. Il Times scrive che aumentano le denunce da parte di ragazze che si sono risvegliate dopo una notte in cui ricordavano solo di essere andate in discoteca, di aver chiacchierato e ballato, per poi non ricordarsi più nulla di quanto successo. Unico segno: un doloroso ematoma nella zona in cui era stata fatta l’iniezione, di solito su mani, braccia e gambe, da parte di anonimi assalitori. La sola polizia del Nottinghamshire ha ricevuto 44 segnalazioni di “spiking” dall’inizio di settembre, 12 delle quali attraverso “qualcosa di affilato” e non quindi con bevande drogate. Sono in corso indagini a Glasgow, Exeter, nel West Yorkshire e nelle West Midlands e anche in altre città. Dominic Raab, ministro della Giustizia, ha descritto lo “spiking” come qualcosa di orribile e ha promesso che gli aggressori ne risponderanno pienamente. La droga “dello stupro” è comparsa anche in Italia e pare se ne si fatto uso in certi festini in case private, ma non è difficile prevedere che possa diffondersi anche qui nelle discoteche.