(di Bulldog) Una troupe di TeleNuovo ieri mattina è stata minacciata da alcuni partecipanti alla manifestazione contro il green pass che si è svolta a Padova. La giornalista Marzia Pretolani e il cameraman, Mattia Buzzarello, stavano seguendo la manifestazione raccontando in maniera molto corretta le posizioni espresse dai manifestanti, in una cornice di assoluta tranquillità. Improvvisamente, come riportano le immagini, la troupe è stata aggredita verbalmente da un manifestante che ha cercato di intimidire la giornalista e di condizionarne il lavoro. «Voi la pagherete!» questa la minaccia esplicita di un’altra manifestante. Ora, il diritto a manifestare è sancito dalla Costituzione che, però, tutela in maniera altrettanto forte il diritto della stampa di raccontare la cronaca. Come meglio crede.

Le immagini lasciano poco spazio all’immaginazione. Mi chiedo dove fossero le forze di polizia se delle persone possono impunemente aggredire dei giornalisti e proseguire come se nulla fosse. Mi chiedo cosa spiegheranno queste persone ai loro figli la sera, davanti al televisore, dopo aver mostrato il loro grande “atto di coraggio“. Mi chiedo se saranno orgogliose della loro bravata, dello “sprezzo del pericolo mostrato“, della “grande battaglia di libertà” che possono portare avanti grazie soltanto alla stragrande maggioranza dei loro concittadini che si sono vaccinati.

A questo punto, credo sia finita la ricreazione. La pandemia torna con una nuova ondata. L’Italia – che, ricordo, era ad un passo dal default prima della pandemia – non può permettersi di perdere la ripresa economica. Il Governo ordini l’obbligo di vaccinazione oppure il lockdown per chi non è vaccinato. Se ci saranno “effetti collaterali” lo Stato pagherà: in fondo, paga persino le cure ai no-vax che si ammalano di covid… ed ha pagato i conti di milioni di famiglie italiane in questi ultimi diciotto mesi come mai prima. Con questa minoranza non ci sono margini di discussione possibili. Si senta forte la mano dello Stato.

La redazione de L’Adige esprime la massima vicinanza e solidarietà ai colleghi Marzia Pretolani e Mattia Buzzarello, unendosi, in questo, alle parole dell’assessore Roberto Marcato, di Luca Zaia e di molti altri: « La violenza non può mai essere tollerata, anche e soprattutto quando viene scatenata contro professionisti che esercitano un lavoro quotidiano straordinario di informazione e di democrazia – ha sottolineato Marcato – . L’insulto, i toni alti e sprezzanti, gli attacchi alla persona e alla professione sono inaccettabili e non possono, in alcun modo, essere assunti a libera espressione di parola e di azione. Queste manifestazioni hanno raggiunto livelli di attacco che non possono trovare alcuna giustificazione. Non hanno nulla da spartire con la difesa della libertà o dei diritti di ciascun singolo. Il vaso è colmo: è necessario velocemente agire affinché si riporti il dialogo su un piano corretto, di equilibrio e di rispetto reciproco. Colgo infine l’occasione per ringraziare tutti coloro che operano nel settore della informazione e comunicazione: questi professionisti svolgono un lavoro con impegno e passione per restituire alla collettività, giorno dopo giorno, ciò che accade attorno a noi, anche in vista di una riflessione ed un miglioramento della società».