Salvini ha deciso e lo ha annunciato. “Dal primo dicembre partiamo dai congressi in più di mille sezioni.” E’ la risposta migliore che come leader di un partito strutturato e democratico poteva dare alle polemiche sorte nelle ultime settimane sulla linea politica del partito e sulle correnti che si stanno formando. Una risposta intelligente e rispettosa degli iscritti e degli elettori della Lega. Perché è giusto che la linea politica e coloro che la portano avanti venga decisa attraverso un ampio processo democratico di partecipazione che implica un Congresso. Proprio come avveniva nei partiti della 1^ Repubblica. Che erano partiti veri. Con un confronto interno, un dibattito e – perché no?- le correnti. Cosa che non avviene più nei partiti finti della 2^ e della 3^, ridotti a contenitori di voti, a cassa di risonanza dei vari leader che fanno il bello e cattivo tempo senza consultare della base.
Salvini avrà tanti difetti, ma bisogna dargli atto di aver ben chiaro come un partito strutturato deve muoversi. E a quelli che gli hanno chiesto, nel chiaro intento di metterlo in difficoltà, la data del Congresso nazionale, ha riposto: “Noi esistiamo come partito, quindi è un percorso che non fai in un quarto d’ora. Sarà un percorso che cerchiamo di fare in fretta, sperando che la situazioni sanitaria rimanga sotto controllo”.