L’architetto come figura sociale chiave per gestire la complessità, mettere ordine e dare forma alle idee. Un ruolo tecnico-professionale ma anche un umanista che deve fare i conti con l’etica, la politica come impegno collettivo e l’estetica come cura del bello e della cittadinanza di un luogo. È questo “Il mestiere dell’architetto” che tre incontri promossi dall’Ordine degli Architetti di Verona vogliono valorizzare e riscoprire. Tre conversazioni in un progetto curato da Daniela Cavallo, docente di Marketing territoriale all’Università di Verona, con l’obiettivo di recuperare il significato di una professione così creativa.

Un mestiere che rimette al centro l’uomo, la bellezza e le comunità, perché l’architetto lavora per le persone e interviene sugli spazi e l’ambiente che quelle persone vivono. Le conversazioni sono pensate come “Aperitivi in cantina”, dove la cantina diventa “casa”, un luogo del territorio scelto per la storia architettonica che racconta. Interverranno gli architetti Alessio Battistella di ARCò – Architettura e Cooperazione, nel dialogo con il veronese Mario Bellavite dello Studio Arcade Progettazione Integrata; Gianluca Peluffo, tra i più importanti architetti italiani, con Filippo Bricolo, docente al Politecnico di Milano e titolare dello Studio Bricolo-Falsarella; e Mosè Ricci, ordinario di Urbanistica e Progettazione all’Università di Roma con l’architetto veronese Paolo Richelli, esperto in interventi di restauro e riqualificazione di edifici storici, tra cui il Palazzo delle Poste di Verona.

Villa San Carlo Montorio
L’ex lanificio Sapel di Montorio. In alto la Scuola Cerro Veronese: entrambi di Mario Bellavite
Mestiere Architetto 1
La locandina dell’incontro del 12 novembre

Il ciclo inizia venerdì 12 novembre alle 18 al Wine Shop di Villa San Carlo di Montorio, con un esempio di architettura sostenibile in contesti di emergenza. Battistella parlerà del progetto “La scuola di gomme”, costruita nel 2009 nel villaggio beduino di al-Khan al-Ahmar in Palestina, che ha realizzato la scuola con 2200 pneumatici presi in discarica, riempiti di terra e rivestiti di argilla per diventare i mattoni e le pareti della scuola nel deserto, tuttora funzionante. Con Battistella e Cavallo sul tema “Scuola, quali spazi, quali materiali, quale etica” dialogherà l’architetto veronese Mario Bellavite, attivo nel settore del design, esperto di progettazione pubblica. Sua la rigenerazione degli edifici dell’ex lanificio Sapel di Montorio, oggi il Wine Shop che ospita l’incontro, un luogo di archeologia industriale oggetto di valorizzazione e riconversione.

Il secondo appuntamento si terrà martedì 16 novembre alla Cantina Farina di Pedemonte, sul tema “Costruire cittadini, coltivare dubbi”: l’architettura come politica e come progetto. Gianluca Peluffo ne parlerà con Filippo Bricolo. A unirli la ricerca creativa come esigenza di dare risposte mai definitive, cioè costruire significati ma esplorare i dubbi, dove si fanno spazio le soluzioni possibili. L’ultimo evento, venerdì 3 dicembre a Villa Spinosa di Jago di Negrar, vede Mosè Ricci e Paolo Richelli dialogare sull’evoluzione dei canoni estetici nel tempo rispetto ai luoghi. “Stile che cambia, dal Mediterraneo ai paesi dell’Est”. Ricci coordina per l’Accademia dei Lincei la ricerca “Midways. Le vie del Mediterraneo”, che vuole analizzare e ripristinare elementi di identità offuscati o cancellati dallo sviluppo turistico.

“L’iniziativa mette a fuoco l’identità del nostro mestiere”, sottolinea la vicepresidente degli Architetti di Verona Paola Bonuzzi, “e risponde all’impegno dell’Ordine di collocare nel post pandemia il ruolo della professione e della figura dell’architetto al centro del dibattito pubblico, del governo del territorio e del dialogo con la città”. “Attraverso la forma di questi incontri vogliamo tornare ai fondamenti umanistici della professione”, spiega Daniela Cavallo. “La conversazione come confronto generativo di idee fuori dalle sedi istituzionali diviene sostanza nell’incontro con il territorio. Le nostre cantine che profumano di terra raccontano storie di famiglie e sono luoghi di architettura”. Incontri aperti (con green pass) previa segnalazione via mail: architetti@verona.archiworld.it.