Maschio, under35 e residente nel Lombardo-veneto: l’identikit delle nuove partite Iva è questo secondo le analisi diffuse dal Ministero dell’economia e finanza sulla base dei dati al 30 settembre scorso. A livello generale, nel terzo trimestre del 2021 sono state aperte 107.024 nuove partite Iva con un incremento dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.
La distribuzione per natura giuridica mostra che il 66,2% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 20,2% da società di capitali, il 2,7% da società di persone; la quota dei “non residenti” ed “altre forme giuridiche” rappresenta complessivamente quasi l’11% del totale delle nuove aperture. L’aumento generale delle aperture rispetto al terzo trimestre del 2020, è dovuto unicamente ai soggetti non residenti (+180%), fenomeno legato alle vendite di beni e servizi online, mentre tutte le altre forme giuridiche mostrano una flessione: persone fisiche -5,5%, società di capitali -5,9% e società di persone -8,2%.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 49,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 20,3% al Centro e il 29,7% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia andamenti alquanto difformi. I principali incrementi di avviamenti sono avvenuti al Nord: Friuli V.G. (+34,1%), Lombardia (+29,8%) e Veneto (+13,5%), mentre quasi tutte le Regioni centro-meridionali evidenziano flessioni: Calabria (-15,2%), Basilicata (-14,7%) e Umbria (-13,9%).
In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra sempre il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 25,1% del totale, seguito dalle attività professionali (16,5%) e dalle costruzioni (10,7%). Rispetto al terzo trimestre del 2020, tra i settori principali i maggiori aumenti si notano nel commercio (+17%), nelle attività immobiliari (+15,1%) e nelle attività professionali (+10,3%). Le diminuzioni più rilevanti si registrano nell’agricoltura (-18,4%), nell’alloggio e ristorazione (-16,7% settori maggiormente colpiti dall’incertezza dovuta alla crisi Covid) e nella sanità (-14%).
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una sostanziale stabilità: (maschi al 62,5%). Il 48,8% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 30,6% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. In confronto al corrispondente periodo dello scorso anno tutte le classi mostrano un calo di avviamenti: dal -6,2% delle due classi più giovani al -1,8% della più anziana.
Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 20,2% delle aperture è operato da un soggetto nato all’estero. Nel periodo in esame 46.550 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 43,5% del totale delle nuove aperture, con un decremento del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.