La medicina ufficiale continua a fornire sto oggettivi ed a ripetere che il vaccino è l’arma più efficace contro la pandemia. Oggi  l’Associazione italiana di epidemiologia segnala una “situazione in rapida evoluzione negativa” e “un’accelerazione nella diffusione dei contagi che, a parità di condizioni, potrebbe portare tra due settimane 5 regioni a superare la soglia del tasso di incidenza settimanale di 250 casi per 100mila”. Il Veneto è tra queste, con Friuli Venezia-Giulia, Valle d’Aosta, Liguria e la provincia autonoma di Bolzano. Sempre secondo gli epidemiologi in questa fase della pandemia “tutte le classi di età sono interessate da un aumento dei casi positivi” e, “rispetto alle precedenti ondate, aver garantito complessivamente una buona copertura vaccinale (84% della popolazione over 12 anni), insieme alle misure di protezione adottate, ha sino ad ora consentito di contenere la pandemia ai livelli d’incidenza tra i più bassi d’Europa. Ma i dati mostrano una situazione in rapida evoluzione negativa”. Oggi, partecipando alla consueta conferenza stampa in cui Zaia fa il punto sulla situazione Covid, il prof. Giorgio Palù, presidente dell’Aifa  ha dichiarato che  “la terza dose di vaccino previene l’infezione con efficacia elevatissima. Sono convinto che questo booster dovrebbe tenerci buoni almeno per un anno “. “Abbiamo un vaccino – ricorda Palù- disegnato su un virus che circolava due anni e mezzo fa, ha ancora la capacità di proteggerci nel 90% dell’evento grave. Parlare di immunità di gregge non ha più significato. Lo aveva quando le comunità regionali vivevano in un certo isolamento, oggi non c’è angolo del pianeta che non sia popolato. Non si può pensare di estinguere la circolazione del virus con 5 miliardi di persone ancora da non vaccinare o continenti ancora non vaccinati”.