I CinqueStelle presenteranno alla Commissione Europea un’interrogazione contro la concessione della A22 del Brennero senza gara, ma attraverso un project financing ai soci che compongono l’attuale capitale: gli enti pubblici territoriali da Bolzano a Modena e dei privati per la quota minimale del 14%. Nel passato si era cercato una soluzione per far uscire i privati dalla società concessionaria, ma ci si era arenati sull’impossibilità dell’obbligo a vendere e sul valore della partecipazione valutabile in centinaia di milioni. La soluzione è un project financing che impegna l’attuale compagine sociale a massicci investimenti. Davanti alla posizione dei Cinque Stelle, l’europarlamentare della Lega Paolo Borchia non usa mezzi termini: «La soluzione in-house non era percorribile in quanto manca il presupposto che la società sia interamente pubblica. I soci privati, che detengono il 14% delle azioni, hanno chiesto una somma ritenuta eccessiva dalla Corte dei Conti: ecco perché rimane solo l’alternativa del project financing, che, non alterando i principi della libera concorrenza, rappresenta una buona notizia per il territorio, i cui enti pubblici continueranno a controllare un asset chiave come la A22. Fa riflettere – conclude Borchia – come il testo diffuso dal M5S voglia ostacolare anche la realizzazione di nuove arterie – come la terza corsia del tratto Verona-Campogalliano, la Cispadana e la bretella Campogalliano-Sassuolo – in nome di un cieco ambientalismo di facciata, che non tiene conto della necessità di scaricare il traffico su nuove infrastrutture. Residenti e imprese hanno bisogno di risposte viabilistiche, non di rifiuti a prescindere».