Fra le fisse della sinistra c’è quella di eliminare il denaro contante. La scusa è sempre quella: combattere l’evasione fiscale. Ma è una scusa. In realtà gli obiettivi sono due: limitare la libertà rendendo tutti gli acquisti tracciabili e far guadagnare le banche con le commissioni. Una volta che è tutto tracciabile la tanto sbandierata privacy va a farsi fottere. E, centesimo qua, centesimo là, moltiplicato per miliardi di transazioni, le banche s’ingrasseranno senza muovere un dito. Ma c’è anche un terzo obiettivo: incentivare i consumi. Perché con bancomat e carte di credito varie è più difficile rendersi conto di quanto si spende. E’ più facile spendere e meno risparmiare. Ed è proprio quello che vogliono i grandi capitalisti che alla base del sistema hanno il consumo indefinito. Non il consumo finalizzato a coprire un bisogno, ma il consumo creato per far aumentare la produzione. Un processo infinito, senza limiti, che però si svolge in un mondo che è finito, con dei limiti ben precisi. Un meccanismo destinato a implodere.
Non ci vuol molto a capire quanto sia grande la presa in giro di Glasgow e della moda della transizione ecologica. Non tanto per i contenuti, ma per i soggetti che ci sono dietro, che sono gli stessi che sostengono il modello economico insostenibile che a parole dicono di voler modificare.
Strumento di questa operazione è la sinistra, non più al servizio dei lavoratori ma del capitale.
Però il contante non lo possono vietare. Nè far sparire da un momento all’altro. Ma per gradi.
Ecco allora il nuovo limite fissato dal 1° gennaio 2022. Non si potrà fare transazioni in contante per più di 999,99 euro. E già qui c’è la prima fregatura, che comincia quando dicono che il limite massimo scende da 2 mila a mille euro contanti. No, non sono mille, ma 999,99. E attenzione, che se sgarri e soprappensiero paghi mille euro tondi, scatta la sanzione: per quel centesimo in più ci saranno mille euro di multa per chi paga e dai 3 ai 15 mila euro per chi riceve. Una follia.