Dopo sei mesi, gli anticorpi prodotti dal vaccino anti Covid-19 inesorabilmente calano e quindi una terza dose è necessaria per tutti. Questa la raccomandazione che emerge dallo studio “The pronounced decline of anti-SARS-CoV-2 spike trimeric IgG and RBD IgG in baseline seronegative individuals 6 months after BNT162b2 vaccination is consistent with the need for vaccine boosters”, appena pubblicato sulla rivista Clinical Chemistry and Laboratory Medicine e condotto da Gian Luca Salvagno, docente di Biochimica clinica in ateneo, nella clinica Pederzoli di Peschiera del Garda e coordinato da Giuseppe Lippi, presidente della scuola di Medicina e chirurgia dell’ateneo.
La ricerca ha, infatti, evidenziato la necessità di generalizzare la somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid – la cosiddetta “dose booster” – a tutta la popolazione.
Lo studio epidemiologico prospettico ha rivelato come tutti i soggetti vaccinati vadano incontro a fisiologica riduzione dei livelli sierici di anticorpi anti-Sars-CoV-2 a sei mesi dall’ultima dose somministrata del vaccino a mRNA Comirnaty (Pfizer/BioNTech). In molti di essi, soprattutto (ma non soltanto) i più anziani, si è osservato un calo così accentuato da ridurre considerevolmente l’efficienza della risposta anticorpale al virus.
I risultati di questo studio, non solo contribuiscono a giustificare dal punto di vista biologico l’importante aumento dei contagi, e in parte anche dei ricoveri, che si sta osservando nelle ultime settimane, ma rafforza anche la convinzione che sia indispensabile provvedere rapidamente alla somministrazione di dosi aggiuntive di vaccino a tutta la popolazione che ha già completato un ciclo standard di vaccinazione, al fine di ridurre la circolazione del virus e limitarne la ben nota virulenza.
Alla stesura della pubblicazione “The pronounced decline of anti-SARS-CoV-2 spike trimeric IgG and RBD IgG in baseline seronegative individuals 6 months after BNT162b2 vaccination is consistent with the need for vaccine boosters”, all’interno della rivista Clinical Chemistry and Laboratory Medicine, hanno partecipato Gian Luca Salvagno, Brandon M. Henry, Laura Pighi, Simone De Nitto, Gianluca Gianfilippi e Giuseppe Lippi.