Secondo uno studio dell’Unione Nazionale Consumatori Verona è la città italiana dove ci sono stati i rincari maggiori per l’energia. Luce, gas, benzina, gasolio in riva all’Adige sono aumentati del 37% rispetto all’ottobre 2020. Un aumento esagerato, che supera del 39,4% la media nazionale e che peserà sul bilancio familiare dei veronesi. Tasse a parte, è il rincaro dei combustibili fossili che si stanno riducendo e che dovranno lasciare il posto alle fonti d’energia rinnovabile. Ma quanto tempo ci vuole per sostituirli? Quanto tempo durerà la transizione ecologica? Parecchi anni. E nel frattempo? Continueranno ad aumentare? Una soluzione intermedia che ci permetta di utilizzare energia pulita nell’inevitabile periodo di transizione si basa sugli small modular reactors (Smr), delle mini centraliche rivoluzionano la produzione di energia nucleare e si possono costruire più velocemente e a minor costo. Producono meno energia di una centrale tradizionale, 3-400 megawatt invece di 1000-1200, ma si possono costruire con più facilità e si possono anche spostare là dove servono. Un solo Smr basta per fornire energia a 1 milione di case. L’ideale per la transizione. Sono diversi i paesi interessati: Usa, Cina, Francia, Regno Unito, Romania, Turchia, Canada, Polonia e Repubblica Ceca. Parigi investe 1mld di euro per costruirne uno entro 10 anni. Ma è il Regno Unito quello più impegnato sugli Smr. Dopo il fallimento del piano nucleare del 2010 per la costruzione di 8 centrali convenzionali il governo Johnson investe nel consorzio per la costruzione di Smr guidato da Rolls-Royce. Entro il 2030 verranno costruiti i primi Smr. Costo 2,2 mld l’uno. In tutto questo l’Italia rimane estranea per la scelta anti-nucleare fatta col referendum del 2011. Continuiamo a rimanere tagliati fuori dalle soluzioni più avanzate della tecnologia. Ciò comporta un costo elevatissimo per la nostra economia e per ciascuno di noi che deve pagare bollette sempre più care.