Allestimento concluso. Come da cronoprogramma il cantiere per il consolidamento di ponte Nuovo è pronto a partire. Oggi pomeriggio gli operai hanno terminato il lavoro preparatorio e, dalle ore 16, il traffico di attraversamento è stato interrotto. Alle 17, per far defluire i mezzi soprattutto su lungadige Sammicheli, gli agenti della Polizia locale erano presenti ad ogni semaforo. Da domani inizierà l’intervento vero e proprio per il ripristino statico e adeguamento sismico dell’infrastruttura che collega il centro storico a Veronetta. Di conseguenza il ponte potrà essere percorso solamente a piedi o in bicicletta, su un’apposita corsia lato sud, ossia verso ponte Navi.
Parcheggi. Per consentire lo svolgimento dei lavori alcuni stalli di sosta saranno occupati dal cantiere. Sono stati necessari 25 posti in tutto, distribuiti su tutta la zona attigua il ponte. Il cantiere, infatti, è stato ridotto ai minimi termini per restringere il campo di azione e ridurre l’impatto sul quartiere. Si tratta di 10 posti nelle vicinanze di piazza San Tomaso, altri 10 in lungadige Rubele e 5 in via Nizza. Per tutta la durata dell’intervento gli agenti intensificheranno i controlli, soprattutto serali, sui posteggi gialloblu riservati ai residenti, oltre che sul rispetto delle regole relative la sosta in tutta la zona.
Viabilità. Come previsto e già comunicato ai cittadini, fino ad aprile, ponte Nuovo sarà chiuso al traffico veicolare. Verrà comunque garantito l’accesso alla Ztl da lungadige Rubele così come l’uscita dal centro storico attraverso via Nizza. Sul lato opposto, ci sarà una parziale modifica del transito dei veicoli su piazza San Tomaso. Chi arriva da lungadige Re Teodorico, all’incrocio con piazza San Tomaso, potrà andare su via Carducci tenendo la sinistra o andare in direzione ponte Navi attraverso lungadige Sammicheli. Al contrario, chi arriva da Verona est, potrà ugualmente svoltare verso via Carducci o dirigersi verso il Teatro Romano. Le fermate bus della linea 70 su lungadige Rubele saranno spostate di pochi metri. Le modifiche viabilistiche sono segnalate da apposita segnaletica, la Polizia locale sarà presente sul posto per defluire il traffico e fornire le indicazioni necessarie. Il piano viabilistico alternativo prevede alcune altre soluzioni che verranno attuate se necessarie.
Cronistoria. Risale al 2005 il distacco corposo di alcuni pezzi del ponte. Dalle verifiche emerse che alcune travi in cemento armato erano prive di copriferro e l’armatura inferiore era in avanzato stato di corrosione. Nonostante si fosse attestata la compromessa capacità portante del ponte, per 12 anni nessuno intervenne. Dal 2006 al 2011 venne solamente limitata la circolazione delle auto per alleggerire il carico, vennero infatti realizzate le due corsie ciclabili e inibito il passaggio dei mezzi pesanti. Nel 2011 si affidò all’università di Padova l’incarico di installare dei sensori per il monitoraggio h24 statico e dinamico, tuttora presenti. Nel 2016 le criticità vennero confermate, la Giunta inserì i lavori nell’elenco delle opere del bilancio pluriennale ma non stanziò i fondi necessari. Solo nel 2017, subito dopo l’insediamento, l’attuale Amministrazione decise di finanziare i primi 250 mila euro per le spese tecniche di progettazione e dar inizio alle attività propedeutiche per l’intervento. Nel 2018 sono iniziate le indagini sul ponte. Nel 2019 si è affidato l’incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva per il ripristino statico e sismico del ponte e sono stati finanziati 3,3 milioni di euro. A dicembre 2020 è stato approvato il progetto definitivo e a maggio 2021 quello esecutivo. Il 1° luglio aggiudicati i lavori, ad agosto spostati i sottoservizi. E ora partono i lavori.
“I lavori andavano fatti adesso e non potevano essere in alcun modo posticipati a gennaio – spiega l’assessore alla Viabilità, Luca Zanotto -. Anche se in questi giorni sento che tante persone sono diventate esperte di idraulica, questo è il periodo in cui il fiume è basso e, come ci hanno confermato tutte le autorità competenti, è questa la stagione sicura per evitare pericoli in Adige. I lavori dureranno 5 mesi, in questo modo salviamo la Pasqua e la stagione turistica primaverile. Siamo consapevoli che tutte le volte che si apre un nuovo cantiere così impattante, come successo a San Giorgio, si creano dei disagi, chiediamo ai veronesi di portare pazienza per qualche mese. Per troppi anni questo intervento è stato rimandato, nonostante i crolli nessuno è intervenuto, mettendo a repentaglio la sicurezza di coloro che ogni giorno attraversano il ponte. Abbiamo cercato di limitare al massimo l’impatto, ma l’intervento è improrogabile. Non si può aspettare oltre, l’incolumità dei cittadini viene prima di tutto, è una priorità, altrimenti poi, come successo altrove, ci si trova a piangere vittime che potevano essere evitate. La città dovrà sopportare qualche mese di deviazioni e parcheggi ridotti, ma così saremo sicuri di percorrere un ponte solido”.