Chi sta ristrutturando casa lo sa: non si trovano cemento, pannelli fotovoltaici, infissi, caldaie, muratori…si ordina oggi e si riceveranno materie prime e semilavorati fra cinque, sei mesi. Rispettare in queste condizioni – aggravate dalle ultime norme sulla verifica dei costi effettivi sostenuti – le scadenze del superbonus del prossimo anno sarà impossibile. Peccato, perchè i proprietari si sono attivati, le banche pure e le imprese edili lavorano come non mai: i numeri delle Casse Edili parlano di un settore in netta ripresa, che sta raggiungendo i livelli pre crisi del 2008. I dati della Cassa Edile di Verona di settembre 2021, rispetto allo stesso mese del 2020, registrano circa +9% sia della massa salari (dato superiore anche a settembre 2008) che del numero di ore lavorate, mentre il numero di lavoratori è salito di oltre il 10%.
Certamente merito soprattutto del Superbonus, per il quale Ance a tutti i livelli sta chiedendo con gran forza una proroga generale, per tutte le categorie di edifici. Il Presidente di Ance Verona, Carlo Trestini, sottolinea che non sono solo i costruttori a richiedere la proroga. “È di pochi giorni fa il comunicato del Presidente di Legambiente Nazionale, con cui invita il Governo a fermare il ridimensionamento del Superbonus, correggendolo per portarlo avanti nel migliore dei modi”. “Si parla del Superbonus dell’unica misura concreta messa in campo per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas climalteranti al 2030, che permette anche di contrastare il problema crescente della povertà energetica” prosegue Trestini.
Il presidente rimarca che “da anni chiediamo provvedimenti e misure che vadano nell’ottica di riqualificare dal punto di vista urbano il nostro territorio, caratterizzato da moltissimi edifici che necessitano di importanti lavori sia di efficientamento energetico che di miglioramento sismico. Il Superbonus andava in questa direzione e, anziché comprimerlo e complicarlo come sta avvenendo, dovrebbe essere migliorato e prorogato”.
Secondo Ance Verona “La disamina svolta nel comunicato è molto precisa, è critica ma anche costruttiva. Giustamente ci si chiede che conti abbia fatto il Governo per valutare come insostenibile economicamente la misura. I numeri della Cassa Edile si leggono anche come maggiori introiti per lo Stato, per cui dire che il Superbonus costa troppo per le casse statali non credo sia condivisibile”.
“Un altro aspetto che condividiamo pienamente” – spiega Trestini – “è che le manovre del Governo di fatto penalizzano chi in realtà avrebbe più bisogno di sostegno, quando invece ci sarebbe una vitale necessità del Paese, dei cittadini meno facoltosi e delle piccole imprese e artigiani, di promuovere anche interventi di dimensioni più contenuti. Tanti piccoli interventi che però, se attivati su larga scala e con un piano pluriennale, insieme costituirebbero quel programma di riqualificazione urbana che chiediamo da decenni”.
“La speranza è che il Governo sappia ascoltare una richiesta” – conclude il Presidente di Ance Verona – “che proviene da più parti, portatrici e rappresentative di categorie e interessi diverse ma accomunate da un unico obiettivo, quello di mettere in sicurezza ed efficientare il patrimonio edilizio italiano consentendo, in questo modo, anche rilanciare l’economia del Paese. Un programma a lungo termine consentirebbe alle imprese di programmare investimenti e lavori, creando anche migliaia di nuovi posti di lavoro”.