Orario, salario, diritti, condizioni di lavoro: il pre-accordo siglato da Cgil, Cisl e Uil con Assoespressi, l’associazione dei corrieri che lavorano in appalto per Amazon (un centinaio di aziende in tutta Italia di cui cinque nel veronese) rappresenta un primo e forse decisivo passo in avanti verso il miglioramento delle condizioni di lavoro in un ambito finora dominato dalla giungla del mercato.
Un risultato inimmaginabile fino a pochi mesi fa, da prima cioè che le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici della filiera Amazon, primi tra tutti quelli veneti e veronesi, imponessero il tema a tutti i livelli. L’intesa nazionale (tecnicamente un accordo di secondo livello, valido per tre anni dal 2022 al 2024 compreso) siglata martedì sera a Roma, andrà ora testata sui territori sottoponendola al voto dei lavoratori e delle lavoratrici (200-250 i drivers veronesi) prima della sigla del documento finale.
Il testo non contiene tutto quanto avremmo voluto, tuttavia la piattaforma respinge le richieste più regressive di parte datoriale – ad esempio sulla riduzione del trattamento di malattia o sull’utilizzo a fini disciplinari dei dati prodotti dall’app e dagli strumenti informatici in uso – e fornisce una prima risposta concreta a storiche criticità del settore. L’orario settimanale di lavoro viene gradualmente ridotto dalle attuali 44 ore a 42 ore.
Viene fissato un tetto massimo di 13 giornate all’anno al lavoro domenicale che avverrà prioritariamente su base volontaria e, in seconda battuta, su rotazione equamente distribuita, fermo restando il diritto alle maggiorazioni salariali (dal 50 al 65%) e al turno di riposo compensativo.
Viene introdotto un premio di risultato di 1.100 euro. L’indennità di trasferta sale a 18 euro, mentre è previsto un ticket di 8 euro, più una indennità giornaliera di 10 euro, per i driver che operano all’interno di un solo comune.
Viene definito un percorso condiviso per la verifica e l’eventuale abbattimento dei carichi e dei ritmi di lavoro laddove necessario. Viene infine istituita una commissione tecnica bilaterale che dovrà individuare, entro tre mesi, adeguate soluzioni (compresa la copertura Kasko) per sgravare i drivers dalle conseguenze negative in caso di danni ai mezzi o alle merci. A fronte di questi impegni il Sindacato ha accettato di ritirare lo sciopero programmato per venerdì 26 novembre (black friday 2021). Ora la parola passa ai lavoratori.