Digitale, sostenibilità, innovazione sono i pilasti per la formazione del futuro se si vuole ridurre il gap tra la scuola e il mondo del lavoro. Se ne parla fino a domani a Job&Orienta, il salone dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro a Veronafiere nel quadro dell’innovazione degli strumenti di apprendimento per la crescita della “Next Generation”. La scelta di mettere al centro i temi della digital and green transition sottoline sottolinea come essi siano driver di competitività per le imprese e costituiscano una bussola per lo sviluppo sociale ed economico. Non solo risorse e tecnologie, quindi, ma anche competenze adeguate e una nuova cultura.

A confermare che green e digitale sono indispensabili sia per entrare nel mercato del lavoro che per accompagnare le imprese nella trasformazione, arrivano le previsioni del Sistema Excelsior di Unioncamere e Anpal, delineate alla luce dei fabbisogni espressi dalle imprese per il periodo 2021-2025. Entro il 2025, dice l’indagine, sei lavoratori su dieci dovranno essere competenti in sostenibilità e informatica. Nei prossimi cinque anni infatti il mercato del lavoro avrà bisogno di almeno 2,2 milioni di nuovi lavoratori in grado di gestire soluzioni e sviluppare strategie ecosostenibili (il 63% del fabbisogno) e di 2 milioni di persone capaci di utilizzare il digitale (il 57%). “È una trasformazione guidata soprattutto dalle imprese che esportano”, commenta Claudio Gagliardi, vicesegretario generale di Unioncamere. “Parliamo di meccanica e meccatronica. Questo significa, per il digitale, industria 4.0 e IOT: significa interconnessione e possibilità di sviluppare l’analisi sui big data. Le previsioni a medio termine, inoltre, mostrano che la domanda di competenze green riguarderà in maniera trasversale sia le professioni a elevata specializzazione e tecniche, che quelle che richiedono meno qualificazione».

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La spinta verso la transizione verde farà emergere la necessità di specifiche professioni come, ad esempio, il progettista in edilizia sostenibile, lo specialista in domotica, tecnici e operai specializzati nell’efficienza energetica nelle costruzioni; il certificatore di prodotti biologici nell’agroalimentare; il progettista meccanico per mobilità elettrica. La sostenibilità, come la cultura digitale, non è solo questione di competenze: è anche un modo di pensare, una visione, una forma di educazione prima ancora che di formazione. E ad accompagnare i giovani su questa strada virtuosa non può essere che la scuola. Sono molte le esperienze presentate a Job&Orienta che incrociano questi temi, sui quali gli istituti si muovono ispirando progetti e formando competenze specifiche. Ciò emerge con chiarezza dalle storie ed esperienze che popolano la rassegna. Come quelle valorizzate dal premio “Storie di alternanza”, promosso dalle Camere di commercio sui territori, che ha visto la proclamazione dei vincitori.
 
Sul versante dell’innovazione tecnologica e digitale c’è “sCANSATI Team: oltre il CanSat”: i ragazzi dell’Istituto tecnico industriale Enrico Fermi di Modena, stimolati dal progetto CanSat promosso dall’Agenzia spaziale europea (Esa), hanno realizzato una “lattina-satellite” in grado di rilevare dati sull’inquinamento e sulla trasmissione di batteri nell’aria durante la sua caduta. E con questa hanno vinto il primo premio per la categoria Pcto (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento). Il progetto secondo classificato, invece, pone al centro la sostenibilità ambientale, che ha ispirato il 20% degli oltre 330 progetti candidati: “Cuore”, realizzato dall’Istituto tecnico industriale Giuseppe Omar di Novara, è una foglia composta da nanoparticelle di ossido rameoso per il recupero di energia, capace attraverso la fotosintesi artificiale di convertire la CO2 e l’acqua in biocarburanti (metanolo).

Al di là delle esperienze di alternanza, le scuole stesse nei loro programmi stanno abbracciando l’innovazione con un occhio alla sostenibilità. Ne sono esempio i progetti degli studenti di due scuole di TAM, la rete nazionale degli istituti dei settori tessile, abbigliamento e moda, con la stessa matrice: partire dagli scarti di lavorazione di aziende tessili del territorio e trasformarli in nuova materia prima per realizzare nuovi capi d’abbigliamento. I ragazzi dell’istituto Ruzza di Padova (moda professionale per il made in Italy) hanno così realizzato una caspule collection di pezzi unici, che sarà presentata nel Mastertech della Moda. Al Setificio Paolo Carcano di Como, con il progetto “Kimono”, gli studenti hanno reinterpretato il capo tradizionale giapponese con una versione patchwork di tessuti recuperati.

E c’è anche una scuola che intende diventare interamente carbon free e sostenibile al 100%: è l’obiettivo che gli istituti De Amicis di Milano vogliono raggiungere entro il 2030 grazie a “Idea Green”. Si tratta di un progetto che permette alla struttura sia di abbattere il proprio impatto ambientale che di attivare politiche di sensibilizzazione fra gli studenti e il personale. Il Politecnico di Milano, ad esempio, ha calcolato la “carbon footprint” degli istituti, prima realtà educativa italiana a farlo. Poi grazie all’acquisto di tablet per studenti e docenti è stato ridotto il consumo di carta, e infine sono state installate lampadine a led ed erogatori di acqua per riempire le borracce. I due filoni digital and green vengono affrontati anche nella formazione tecnica superiore: dal Veneto alla Sicilia, ad esempio, sono disseminati in tutta Italia gli Istituti tecnici superiori (ITS) specializzati nella mobilità sostenibile. Fra essi, secondo il ranking nazionale, i migliori sono l’Its per la Mobilità sostenibile di Latina, l’Its per la Mobilità sostenibile e Trasporti di Catania e l’Its Area tecnologica della Mobilita sostenibile per Logistica e Sistemi e servizi innovativi per la Mobilita di persone e merci di Verona.

Fra i percorsi formativi, sono da segnalare il corso “Sostenibilità 21 – Tecnico superiore per la Smart City: innovazione, efficienza energetica e sostenibilità”, proposto dall’Its toscano Energia e ambiente, mentre l’Its Cosmo – Moda e calzatura ha aperto un corso per formare il fashion sustainability manager. Molto articolata l’offerta dell’Its Energia, Ambiente ed Edilizia sostenibile della Fondazione Green (Vimercate, Monza Brianza) per preparare figure come il digital energy specialist, lo smart mobility specialist e l’energy innovation specialist. Gli Its sono luoghi anche per fare e sperimentare innovazione, come il “pigiama” per monitorare i parametri vitali creato dall’Its Tam di Biella o il progetto “Skyscape” per lo sviluppo dell’astroturismo, dell’ITS Academy Turismo Veneto di Asiago. Primo premio “Storie di Alternanza” al progetto nato all’istituto per la Mobilità Sostenibile Aerospazio-Meccatronica di Torino: utilizzando le tecnologie 3D di realtà virtuale immersiva, è stato sviluppato un drone ad ala fissa per aerofotogrammetria.