Ieri Matteo, insegnante di matematica in una scuola superiore bolognese, da poco trapiantato di fegato, ha accompagnato i suoi studenti a Verona, in Fiera, per visitare Job&Orienta. Si è trovato nello stand della Polizia, dove è esposta una Lamborghini adibita al trasporto urgente di organi.  Proprio quella che il 13 agosto scorso aveva portato in Ospedale a Padova dov’era stato ricoverato per essere trapiantato. Matteo, commosso, ha ringraziato gli agenti: “sono vivo grazie alla Polizia di Stato”:  ha ripetuto un’infinità di volte Matteo. Il 28 febbraio dello scorso anno, poco prima che scoppiasse la pandemia, era venuto a sapere di essere gravemente malato: due tumori al fegato. Dopo essere stato inserito nella lista per il trapianto, il 13 agosto aveva ricevuto la chiamata inaspettata, ma tanto attesa, che era disponibile un fegato. Dopo la diagnosi della malattia a Matteo era stato detto anche che non ce l’avrebbe fatta, che il tempo a sua disposizione era poco, che sarebbe scaduto proprio il 13 agosto. “Bastava un giorno, dunque; un solo giorno in più e io non sarei sopravvissuto, non sarei qui oggi” ha detto Matteo ai poliziotti con gli  suoi occhi carichi di emozione.

Si era informato, poi, Matteo, una volta in salvo, su chi era stato a trasportare, nel giro di poche ore, quell’organo fino all’Ospedale di Padova dove i medici lo avevano sottoposto all’operazione di trapianto: la Lamborghini della Polizia di Stato. Si, perché, in effetti, è proprio a questo scopo che la super car della casa automobilistica bolognese ci è stata donata: quello di garantire il trasporto celere di tessuti umani e organi in condizioni di urgenza. Quel giorno erano stati i colleghi della Polizia Stradale di Bologna ad effettuare il servizio, gli stessi che Matteo, insegnante di matematica in una scuola superiore di Venezia, ha incontrato a Job&Orienta quando accompagnando i suoi studenti nello stand della Polizia si è avvicinato con garbo agli agenti chiedendo informazioni in merito alla provenienza della Lamborghini. Proprio quella che i poliziotti hanno usato per portargli l’organo che gli ha salvato la vita.