L’importante intervento di Acque Veronesi per risolvere l’annoso problema degli allagamenti ai Portoni Borsari è un grande merito della sua gestione, nonostante due anni difficili. Un bel risultato…
«Le parole che associamo al Covid sono solitamente poco piacevoli. Nella nostra Azienda, tuttavia, i termini che meglio rappresentano il periodo della pandemia sono “prontezza” e “attenzione”. Prontezza e attenzione descrivono bene lo spirito che ci ha permesso di continuare non solo a garantire il servizio essenziale, ma anche di mettere a terra cantieri per proseguire nell’efficientamento delle nostre reti, assicurando al tempo stesso la dovuta sicurezza di tutti i lavoratori». Con questi termini Roberto Mantovanelli, presidente di Acque Veronesi, descrive il significato che questi due anni hanno avuto per l’Azienda.
Ci può dare dei dati del suo operato? «Di fronte ad una nazione in gran parte ferma, Acque Veronesi ha realizzato nel 2020 più di 35 milioni di investimenti, il 94% dell’ambizioso obiettivo che ci eravamo dati. Per far questo abbiamo riorganizzato le attività, aggiornato le procedure di sicurezza per adattarle alla pandemia e proseguito nel lavoro, non solamente per assicurare l’ordinario, ma anche per continuare a migliorare il servizio. Oltre agli interventi finanziati direttamente,- continua Mantovanelli- Acque Veronesi ha inoltre agito per portare a Verona fondi ministeriali, riuscendo ad ottenere 5 milioni di fondi VAIA per interventi sulle reti comunali delle acque bianche, ai quali si aggiungono i 2 appena ottenuti per Porta Borsari. Aprire cantieri, in questo periodo, significa costruire infrastrutture che nel tempo generano valore nel luogo in cui viviamo e, nel difficile momento attuale, fungono da volano per la ripresa economica del nostro territorio. Proprio di fronte ad una situazione delicata, che impatta in alcuni casi sulla vita delle persone, Acque Veronesi ha inoltre voluto agire concretamente e direttamente nei confronti dei soggetti in difficoltà, proponendo da subito rateizzazioni dei pagamenti per le attività chiuse e poi finanziando, assieme al Consiglio di Bacino, un fondo straordinario per le famiglie più bisognose.»
I prossimi progetti?
«Ci si avvia ora, auspicabilmente, ad uscire da questo periodo impegnativo in maniera positiva, avendo messo in sicurezza l’azienda anche da un punto di vista economico, dal momento che nonostante le sfide superate i conti restano in ordine e sotto controllo. Siamo già pronti per affrontare una fase nuova, di ulteriore rilancio. Nei prossimi mesi – spiega Mantovanelli- ci apprestiamo a rimodulare la nostra struttura finanziaria, con l’emissione, assieme ad altre società idriche del consorzio veneto Viveracqua, di uno strumento obbligazionario denominato Hydrobond, finalizzato a finanziare i nuovi investimenti, particolarmente significativi sul fronte della sostenibilità. I progetti certo non mancano, anche a medio termine e questa capacità di programmazione ci ha permesso di elaborare velocemente un set di iniziative candidabili per il PNRR.
Sono opere che porteremo avanti in ogni caso: questi fondi straordinari permetterebbero di ridurne i tempi di realizzazione. Non ci illudiamo, – conclude il presidente di Acque Veronesi- ma sappiamo d’aver operato bene sul fronte tecnico e contiamo su un sistema amministrativo che, da Venezia a Roma, riconosce il valore dei nostri territori e del nostro impegno, per questo siamo decisamente fiduciosi di veder riconosciuto il nostro lavoro.»