Scontate le lamentele degli utenti costretti a lunghe code agli uffici postali con in mano il tagliando bianco arrotolato dell’avviso di giacenza della raccomandata. Basta navigare un po’ sui social che il problema delle raccomandate è generalizzato. Ormai i postini addetti alla consegna non suonano nemmeno più il campanello del destinatario. Infilano il famigerato tagliandino dell’avviso di giacenza nella cassetta delle lettere e via con la motoretta a consegnarne, si fa per dire, delle altre. Mica possono star lì a suonare il campanello, aspettare che rispondano al citofono, invitare il destinatario o chi per lui a scendere per firmare la ricevuta della raccomandata. Macché! Non penserete mica che i postini abbiano il buon tempo di fare tutta questa trafila e perdere tutto quel tempo? Stanno lavorando, loro! Non hanno tempo da perdere! Che si arrangi il destinatario. La raccomandata è sua! In fin dei conti che cosa vuoi che importi al postino se per conoscerne il contenuto deve aspettare due o tre giorni, cioè il tempo che le Poste impiegano per consegnarla all’ufficio postale di riferimento? E magari in questi giorni scade qualcosa? E che poi, al termine sancito dal rotolino cartaceo, il malcapitato e involontario utente delle Poste si deva anche sorbire una bella coda e perdere inutilmente un’ora del suo tempo sottraendola a lavoro e famiglia? Senza contare l’aspetto psicologico della faccenda. Le raccomandate difficilmente sono latrici di auguri o doni. Sono immancabilmente fonte di seccature, soldi da pagare, rogne. Quindi il maledetto tagliando è anche fonte di ansia.
Insomma tutto sarebbe più semplice e regolare se il postino facesse il suo dovere. Per il quale tra l’altro è pagato. Si potrà dire: beh, qualche lavativo c’è in qualsiasi lavoro. Sì, ma quando il fenomeno diventa generale, allora vuol dire che è l’organizzazione dell’azienda che non funziona, che non controlla, che non si domanda perché c’è una percentuale così alta di giacenze, che non tiene in considerazione le segnalazioni dei cittadini, che non seleziona bene il suo personale. Le Poste oggi fanno tante altre cose e forse non hanno più tempo per il lavoro principale che sarebbe quello di consegnare la corrispondenza. Allora che smettano. Sai quanti privati ci sarebbero pronti a sostituirle?