Nel segno della continuità torna quest’anno in presenza il tradizionale ciclo di appuntamenti della Fondazione Cariverona per celebrare il Santo Natale. L’appuntamento è fissato per martedì 14 dicembre alle ore 20.30 nella Cattedrale di Santa Maria Assunta – Duomo di Verona, verrà condiviso con tutta la cittadinanza tramite la messa in onda sull’emittente televisiva Telepace (per Verona canale TV 14 e 187), domenica 19 dicembre alle ore 21.
La capienza significativamente ridotta in ragione delle prescrizioni necessarie a fronteggiare il fenomeno pandemico vedrà infatti presenti le autorità locali ed i rappresentanti degli enti coinvolti nella progettualità sostenute da Fondazione Cariverona.
L’esecuzione è affidata alla prestigiosa orchestra svizzera La Cetra Barockorchester & Vokalensemble, diretta da Andrea Marcon, eccezionalmente versatile e in possesso di un repertorio ampissimo.
Andrea Marcon è uno dei più famosi musicisti e specialisti nel campo della musica antica e della musica classica. Nato a Treviso, ha studiato alla Schola Cantorum di Basilea, tra gli altri con Jean-Claude Zehnder, Hans Martin Linde e Jordi Savall e con Luigi Fernando Tagliavini, Hans van Niewkoop, Jesper Christensen, Harald Vogel e Ton Koopman. Nel maggio 2021 la città di Halle in Sassonia gli ha conferito, unico italiano assieme a Cecilia Bartoli, il prestigioso Händel-Preis.
La Cetra, costituita nel 1999 come orchestra barocca è entrata nella scena internazionale come una tra le prime orchestre di interpretazione musicale storicamente orientata. La partecipazione ad importanti festival internazionali ed esibizioni in famose sale da concerto in Europa, così come numerose registrazioni radiofoniche e CD, documentano il successo dinamico dell’orchestra. Nel corso della sua ventennale esistenza, La Cetra ha vinto diversi premi: nel 2009 è stata fiera vincitrice del premio europeo per la Musica Antica, nel 2015 l’oratorio Concordia de’ pianeti di Caldara per la Deutsche Grammophon/Archiv e ha ricevuto il premio olandese Edison. Nel 2017 l’album di Monteverdi con la cantante Magdalena Kožená è stato nominato per il Grammy.
L’evento vedrà l’esecuzione di un Vespro come si sarebbe potuto ascoltare nella Basilica di San Marco a Venezia il giorno di Natale durante il lungo periodo che vide Claudio Monteverdi impegnato quale maestro di cappella (ricoprì questa carica dal 1613 fino alla sua morte nel 1643). Il responsorio all’apertura Domine adiuvandum me festina è tratto dai celebri Vespri mariani, che Monteverdi pubblicò a stampa nel 1610. Il Magnificat e i cinque salmi (Dixit Dominus, Confitebor tibi Domine, Beatus vir, Laudate pueri e Laudate Dominum) provengono tutti dalla raccolta Selva morale e spirituale, stampata nel 1641. In questa raccolta di opere sacre Monteverdi ha riunito una selezione di composizioni italiane e latine che aveva precedentemente composto durante il suo lungo incarico presso la Basilica di San Marco. La varietà dei testi e le diverse formazioni con soli, coro (fino a otto voci) e strumenti documentano la versatilità di Monteverdi nonché l’utilizzo dei più svariati stili compositivi.
Il Magnificat a otto voci rappresenta il culmine dei Vespri e, come l’Invitarium, combina splendidamente coro, assoli e parti strumentali. Dopo i Salmi e al posto della usuale ripetizione dell’antifona, nella Basilica di San Marco risuonava invece un “Concerto in loco Antiphonae”, una prassi consolidata almeno sin dal 1610 come possiamo vedere nel Vespro della Beata Vergine. Risuoneranno così questa sera anche composizioni di Alessandro Grandi, Giovanni Gabrieli, Francesco Usper, Giovanni Valentini, tutti autori attivi a Venezia e coevi del “Divino Claudio”. Anche se un Vespro di Natale di Claudio Monteverdi non fu mai dato alle stampe possiamo esser certi che un Vespro come quello presentato in questa occasione possa essere stato eseguito sotto la sua direzione nella prima metà del ‘600 sotto le volte dorate della Basilica Marciana: una testimonianza vibrante della musica sacra liturgica veneta all’inizio dell’esaltante ed impareggiabile periodo barocco.