(di Michele Bertucco) Il Comune vende parte delle proprie quote in una società partecipata (Veronamercato) e un’altra società partecipata (il Consorzio Zai), peraltro retta dalla stessa componente politica e non sottoposta ai vincoli della Legge Madia, sembra disposta ad acquistarle permettendo così all’amministrazione comunale di incassare 9 milioni di euro, che a sei mesi dalla fine del mandato fanno sempre comodo.

Non sembra esserci molto altro da dire sulla vendita delle quote di Veronamercato, una operazione che si presenta nelle vesti della banale partita di giro piuttosto che dell’importante manovra societaria, tanto è vero che anche i privati premono per uscire piuttosto che per entrare, e di essa non c’è traccia nel vigente piano di razionalizzazione delle partecipazioni comunali.

Tutto nasce, infatti, da uno schiribizzo dell’inizio del 2021 quando il Comune chiese una perizia per aggiornare la valutazione del valore delle quote. Va anche osservato che essa non risolve un tubo rispetto ai vincoli della legge Madia, visto che Palazzo Barbieri manterrà il controllo sul mercato ortofrutticolo che non fa parte della sua mission istituzionale.

Siamo dunque al cospetto dei soliti dilettanti allo sbaraglio, che vivono alla giornata e improvvisano per trascinarsi alla fine del mandato. Come diceva Leo Longanesi: “buoni a nulla, ma capaci di tutto”.  Siamo tuttavia sicuri che l’assessore alle partecipate Bianchini ci smentirà in Consiglio comunale in uno dei suoi soliti interventi “fiume” da 59 secondi netti nel quale ci spiegherà il significato più profondo e recondito dell’operazione.

Quando questo avverrà, tuttavia, non è ancora dato sapere, visto che per la fine dell’anno si sta configurando il solito intasamento istituzionale, puntuale come il cine-panettone di Natale. L’amministrazione è infatti indietro sul Paesc, sulla Variante Verde e sul piano di razionalizzazione, mentre sembra aver già rinunciato a portare il Piano Folin e la Domus Mercatorum. Alla capigruppo avevo insistito per parlarne direttamente con gli assessori “competenti”, ma mi è stato negato anche questo passaggio.