Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) valuta la situazione Covid dell’Italia come la meno preoccupante. Questo giudizio è basato su dei parametri di valutazione della pandemia delle ultime due settimane confrontati con quelli degli altri paesi europei, che vanno dalla mortalità alle ospedalizzazioni, al numero dei positivi. L’Ecdc considera molto preoccupante la situazione epidemiologica nei paesi dell’Europa nord-occidentale. Il tasso di notifica dei casi COVID-19 in Europa è di 797,0 per 100.000 abitanti. Belgio, Cechia e Slovacchia hanno più di 2.000 nuovi casi su 100mila. Austria, Croazia, Danimarca, Ungheria, Irlanda, Liechtenstein, Paesi Bassi e Slovenia hanno più di 1000 casi. Il Paese con l’incidenza minore è la Romania. Quello che ne ha di più è laSlovacchia con 2.274,1 casi ogni 100mila abitanti. L’Italia è sotto della media europea con 266,8 casi ogni 100mila abitanti. Il tasso di positività per l’UE è stabile al 5,6% e quello delle ospedalizzazioni è del 12,2 sempre per 100.000 abitanti. E’ inferiore al 10% a Malta e Spagna, e tra il 10 e il 25% per Estonia, Islanda, Italia e Portogallo. Il tasso di ricovero in terapia intensiva per l’UE è del 1,9/100.000 abitanti. E’ inferiore al10% in Spagna e Svezia, fra il 10 e il 25% in Italia e Malta, fra il 25 e il 50% in Estonia, Francia, Irlanda e Paesi Bassi e il 50% o più in sei paesi. Il tasso di mortalità e di 55,9 per milione. In base a questi indicatori l’Ecdc classifica come “estremamente preoccupanti” Cechia, Francia, Germania, Liechtenstein, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia e Polonia. Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Finlandia , Grecia, Ungheria, Irlanda, Portogallo e Slovacchia fortemente preoccupanti. Austria, Estonia, Islanda, Lettonia, Lituania, Malta, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia moderatamente preoccupanti e definisce l’Italia, come paese di “scarsa preoccupazione”.