Risulta da uno studio del Censis che la grande maggioranza degli italiani non è allineata alla politica e alla cultura dominanti. Pensi che “il potere reale in Italia è concentrato nelle mani di un gruppo di potenti: alti burocrati, politici e uomini d’affari”? Sei convinto che “le multinazionali sono responsabili di quello che ci accade”; che “esiste una casta mondiale di potenti che controlla tutto”? Prevedi che “cultura e identità italiane spariranno rimpiazzate da quelle degli immigrati fatti arrivare dalla élite globaliste”? Ebbene, tu non lo sapevi, ma sei un neo-cospirazionista dietrologico. Questa definizione la dà il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali), fondazione autorevole le cui pubblicazioni vengono utilizzate per la stesura di programmi da Ministeri, Comuni, Province e Regioni, da grandi aziende pubbliche e private nonché da organismi nazionali e internazionali. E se il Censis dice qualcosa, soprattutto quando dà dei dati, c’è da crederci. E allora guardiamo che cosa viene fuori dallo studio di quest’anno.
Gli italiani convinti che “il potere reale in Italia è concentrato nelle mani di un gruppo di potenti: alti burocrati, politici e uomini d’affari” sono il 67,1%. Cioè la grande maggioranza. Tutti dei poveri ignoranti indottrinati da qualche cattivo maestro o vittime dei social? No, perché se fra questi il 70,2% ha la licenza media, il 71,5% è diplomato ed il 59,2% laureato.
Gli italiani che pensano che “le multinazionali sono responsabili di quello che ci accade” sono il 64,4%. Anche qui il 71,7% ha studiato fino alle medie, il 67% ha preso un diploma ed il 56,6% ha una laurea.
Gli italiani che si sono fatti l’idea che “esiste una casta mondiale di potenti che controlla tutto” sono il 56,5%, di cui il 73% che ha la licenza media, il 61,5% un diploma e il 43,4% una laurea.
Gli italiani che credono che “cultura e identità italiane spariranno rimpiazzate da quelle degli immigrati fatti arrivare dalla élite globaliste” sono il 39,9% dei quali il 44,2% con licenza media, il 44% diplomato e il 31,5 laureato.
Facendo una media di queste posizioni qualificanti risulta che 56,9% degli italiani ha una visione, “neo-cospirazionista dietrologica”. Ovvero una posizione politica antitetica al mainstream, al politicamente corretto, alla cultura dominante, alla linea politica della maggior parte dei governi dell’Unione Europea. Il che è molto grave perché significa che non c’è corrispondenza fra quello che pensa la maggiorana dei cittadini e i poteri che li governano. Una spaccatura non da poco che induce a una domanda: ma se la democrazia rappresentativa non rappresenta più che democrazia è?