Un dispositivo creato per trattenere al suo interno le carte bancomat degli utenti che voglio utilizzare lo sportello per effettuare operazioni bancarie. Una volta bloccata la tessera interviene il truffatore che finge di prestare soccorso al mal capitato, per riuscire a venire conoscenza dei dati sensibili, come il pin della carta. Dopo che il proprietario della tessera si allontana senza essere riuscito a recuperare la propria carta, il truffatore rimuove il congegno apposto sullo sportello e recupera il bancomat rimasto all’interno. Ieri, in via Centro, dopo una segnalazione, gli agenti delle Volanti della Questura di Verona è stato trovato e sequestrato un di questi dispositivi atti alla frodi. Un’apparecchiatura di plastica nera attaccata saldamente a fianco della tastiera dello sportello automatico così da sembrare parte integrante dell’ATM originale. Il congegno era stato applicato dai truffatori con del nastro adesivo e presentava nella parte posteriore un circuito con microchip, una scheda di memoria micro SD e dei led lampeggianti che ne indicavano il funzionamento. Presenti sul posto due ragazzi con la tessere bloccata e un signore anziano che ha riferito ai poliziotti di essere caduto nella stessa trappola il giorno prima. Recatosi allo sportello per verificare il proprio estratto conto, non era riuscito a recuperare la propria carta, rimasta bloccata. A quel punto, l’anziano racconta che gli si era avvicinata una donna che, fingendo di aiutarlo, gli aveva fornito un numero di telefono idoneo – a suo dire – ad effettuare il blocco della carta. Dopo aver contattato il numero indicato, una complice aveva chiesto all’uomo alcuni dati sensibili per poi rassicurarlo circa l’avvenuto blocco della carta. Soltanto dopo alcune ore, l’uomo si era avveduto che erano stati effettuati fraudolentemente con il suo bancomat due cospicui pagamenti in alcuni negozi del centro, oltre al prelievo di 2.500 euro in contanti.
Mentre proseguono le indagini per risalire ai responsabili delle frodi, la Polizia di Stato ha invitato tutti a segnalare alle Forze dell’Ordine episodi sospetti e a mantenere alta l’attenzione, osservando i questi consigli quando ci si reca ad uno sportello automatico:
– Verificate l’apparecchiatura alla ricerca di eventuali anomalie e modifiche;
– Controllate la fessura d’ingresso della carta bancomat: se sporge, se si muove o si stacca, se è di colore differente rispetto a quelli della banca o se ci sono resti di silicone o nastro adesivo, potrebbe significare che è stata coperta con uno “skimmer“, un lettore che cattura i dati della banda magnetica della carta;
– Controllate la tastiera: accertatevi che non sia presente una microtelecamera nascosta in un foro o in un contenitore e verificare se anche la tastiera è ben fissa; spesso, infatti, i truffatori sovrappongono una loro tastiera per catturare il codice Pin;
– Prestate attenzione ad inusuali dispositivi, fogli, pezzi in plastica aggiuntivi di colore diverso, porta-depliant, residui di colla o nastro adesivo sugli sportelli bancomat;
– In caso di dubbio: non introdurre la tessera e non inserire il Pin. Allontanatevi e chiamate le forze dell’ordine;
– Digitate il codice Pin nascondendo con il palmo dell’altra mano l’operazione e accertatevi che nessuno vi stia osservando;
– Non accettate aiuto da estranei, anche se si qualificano come personale della banca; piuttosto, se possibile, entrate nella banca e segnalate il problema;
– Se il distributore non restituisce la carta: non vi allontanate dallo sportello, avvisate le Forze dell’Odine e il numero verde apposito;
– Bloccate immediatamente la carta quando vi accorgete di non esserne più in possesso;
– Non gettate la ricevuta alla fine della transazione.