Questa mattina in occasione della conferenza stampa di fine anno di Apindustria Confimi Verona, il presidente Renato Della Bella, in collegamento da remoto, ha tracciato il bilancio dell’anno, ribadendo l’importanza delle piccole e medie imprese. Durante il 2021 infatti le domande di ammortizzatori sociali sono state dimezzate rispetto al 2020. Le aziende non rinunciano al personale, ma confermano la ricerca di lavoratori qualificati. Presenti alla conferenza stampa Michele Ghibellini, presidente del Gruppo Giovani di Apindustria Confimi Verona; Luca Mirandola, presidente del settore Multiservizi e componente di Giunta; Lorenzo Bossi, direttore di Apindustria Confimi Verona. «Mai come ora, la piccola e media impresa sente la responsabilità di supportare l’economia italiana. Nella fase cruciale che stiamo affrontando e con la velocità che il mercato globale oggi impone, le PMI hanno contribuito a far crescere e a sostenere il PIL e l’occupazione, mentre la grande industria sta palesando evidenti segni di difficoltà». Con questa premessa Renato Della Bella, presidente di Apindustria Confimi Verona, che questa mattina ha tracciato un bilancio delle attività dell’Associazione e ha spiegato: «Noi imprenditori delle PMI siamo interlocutori nuovi, portiamo un metodo nuovo nella gestione delle dinamiche territoriali. La nostra forza è nel non disgiungere, in nessun modo, il benessere aziendale dalla crescita delle zone in cui operiamo. Perciò siamo gli interlocutori più credibili e affidabili. E siamo pronti a fare proposte pratiche, concrete e misurabili a livello sia locale che nazionale. Questo è ciò che sappiamo fare per garantire alle nostre aziende e al territorio il futuro che come Paese meritiamo»
«Il 2021 è stato tutto sommato un anno positivo – ha riassunto Della Bella –, tuttavia la carenza di molti materiali e l’innalzamento dei costi delle materie prime rappresentano segnali evidenti di un malfunzionamento, per quanto riguarda gli approvvigionamenti, che desta preoccupazioni». Dal punto di vista occupazionale, negli ultimi dodici mesi, il ricorso agli ammortizzatori sociali Covid-19 Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO), Fondo Integrazione Salariale (FIS), Cassa Integrazione in Deroga (CIGD), Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (FSBA) e CIGO ordinaria ha riguardato 160 delle quasi 800 aziende che l’Associazione delle piccole e medie imprese riunisce nel Veronese; lo scorso anno erano 320 (per CIGO, FIS, CIGD, FSBA), dato che conferma il 2020 come irripetibile. Di queste 160: 120 riguardano il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno (ammortizzatori Covid-19); 40 il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre (ammortizzatori Covid-1 soltanto per settori specifici – tessile, abbigliamento, moda – e ammortizzatori ordinari per le altre realtà manifatturiere). Il 2021 ha visto il dimezzamento delle domande di ammortizzatori sociali rispetto all’anno precedente con il 30% di aziende meccaniche, 24% di aziende lapidee, 22% di aziende tessili, 5% di aziende del settore commercio e in misura minore gli altri settori. In generale, non si sono registrate significative riduzioni della forza lavoro, se non in casi singoli: le aziende non rinunciano al personale e confermano invece la ricerca di lavoratori qualificati. Cronica è ormai la carenza di figure specializzate da inserire nelle imprese, che si somma al preoccupante calo demografico, effetto della denatalità, che avrà pesanti ripercussioni sulla società e di riflesso sull’industria. «Come Associazione abbiamo sempre voluto mantenere un dialogo aperto con il mondo della formazione professionale e tecnica, spalancando le porte delle nostre aziende a docenti, genitori e studenti perché possano conoscere da vicino come lavoriamo», ha spiegato. «Gli investimenti nelle tecnologie richiedono investimenti, altrettanto coraggiosi, sulle persone. Proponiamo quindi un tavolo di confronto con le istituzioni e le organizzazioni sindacali in cui portare il nostro contributo, per essere anche qui interlocutori attivi e propositivi. Riteniamo necessario investire su una formazione specifica, al passo coi tempi, che possa far crescere le giovani generazioni, coinvolgendole e rendendole protagoniste del sistema industriale italiano di domani».
Sono poi altre le direzioni verso le quali Apindustria Confimi Verona ha indirizzato, nell’ultimo triennio, le attività. All’attenzione rivolta alle giovani generazioni si aggiungono la sensibilizzazione sulle tematiche della legalità, la richiesta di infrastrutture sia fisiche che digitali, gli investimenti in una sostenibilità che non sia soltanto economica ma sociale e intergenerazionale. I servizi rivolti agli associati hanno riguardato in particolare la formazione, tramite bandi finanziati, per supportare gli imprenditori nel superare l’emergenza sanitaria e per aiutarli a cogliere le opportunità di crescita. Le sfide che attendono l’economia italiana dal 2022 sono molteplici. Primo tra tutti il PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che rappresenta un’occasione unica e irripetibile, ma per il quale bisogna “fare impresa” in maniera differente. «Come Associazione da anni investiamo sulla formazione degli imprenditori, per mettere a loro disposizione servizi e strumenti utili per riuscire a cogliere tutte queste opportunità. Le aziende devono essere messe nelle condizioni di poter partecipare ai bandi, di ottenere incentivi e finanziamenti, di avere accesso al credito».