Vi siete mai chiesti che differenza c’è fra Julian Assange e Alexey Navalny?
Entrambi sono accusati di essere dei sovversivi, di agire contro gli interessi del loro paese e di essere strumento di potenze straniere. Ad accusarli due paesi, gli Stati Uniti e la Russia, molto diversi fra loro, ma forse meno di quanto non appaia.
Sia Assange che Navalny hanno reso pubbliche notizie che il potere non avrebbe mai voluto venissero alla luce. Lo hanno fatto magari con mezzi non propriamente ortodossi. Ma certe immagini che sono circolate, come quelle sul comportamento dei soldati americani in Iraq o la rivelazione dell’inesistenza delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, anche se hanno reso un servizio alla verità storica, sono risultate molto scomode per l’immagine internazionale di Washington.
Sia Assange che Navalny sono perseguitati dalla giustizia. Accusati di essere al soldo di potenze straniere hanno subito entrambi pesanti manovre per denigrarli e delegittimarli. Assange è stato accusato di un poco credibile stupro. Navalny di corruzione ed hanno addirittura cercato di ucciderlo avvelenandolo. S’è salvato per miracolo.
Assange, dopo essersi rifugiato nel 2012 nell’ambasciata londinese dell’Equador, nel 2019 è nelle carceri inglesi in attesa di un’estradizione per la quale gli Usa esercitano notevoli pressioni.
Navalny, appena uscito dall’ospedale è stato messo in galera.
Viene allora automatica una valutazione sul quoziente di democrazia presente in Russia e in America. Per la Russia, che esce da 70 anni di dittatura comunista, preceduta da qualche secolo di monarchia zarista e che solo da qualche decennio si sta avviando alla democrazia, non stupisce più di tanto che si verifichino certe situazioni. Putin non si è mai venduto come campione di democrazia e di libertà.
Diverso il caso degli States che si pongono agli occhi del mondo come patria della democrazia e della libertà. Va da sé quindi che il caso Assange faccia più rumore del caso Navalny. Soprattutto nei paesi europei, sotto la sfera d’influenza americana. Ci si chiede come si possano definire democrazie quei sistemi dove la libertà d’informazione è solo parziale. Se non c’è informazione vera, il popolo “sovrano” non ha vera possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Quindi si tratta di democrazie a sovranità limitata.