Stefano Valdegamberi, consigliere dalla Regione Veneto chiede l’azzeramento dei vertici dell’aeroporto Catullo: «Come ripetutamente indicato e ampiamente documentato, la gestione pubblico – privato ha fatto acqua. Un colabrodo che risulta impossibile da tappare, nemmeno ora che si dichiara esser partita la ristrutturazione dell’aerostazione. Il progetto chiamato “Romeo” doveva vedere la luce ancora nel 2016, mentre solo ora iniziano le “manovre di cantiere”, e sarebbe stato prodromico al progetto “Giulietta” vera e propria aerostazione dotata di tutti i sottosistemi necessari per accogliere i milioni di passeggeri (almeno 8/10) a cui il progetto mirava.
Con l’ingresso di SAVE, con la scusa della situazione fallimentare (notizia che si indicherebbe ora come “Fake” bilancio 2013 a -3milioni e 200mila euro da bilancio 2012 a – 11 milioni), tutto si è assopito, ovattato, reso biascichevole con melassa di parole al vento sulle qualità e capacità del “partner industriale”, dominus del famigerato e inesistente “Polo aeroportuale del Nord – Est”. I patti para sociali che imbrigliavano la sgangherata maggioranza pubblica, e che hanno consegnato la gestione a SAVE, sono scaduti e non rinnovati.
Quindi? Quindi – prosegue il consigliere regionale ora candidato a sindaco di Verona – si dovrebbe provvedere con la sostituzione dell’intero CDA e con la nomina di un nuovo Presidente e di un nuovo AD o DG secondo le regole statutarie, sottolineando che nel corso dei sette anni chi ha svolto il ruolo di AD è sempre stato un componente di SAVE, in barba alle previsioni dei patti, e ora dello Statuto, anche se non doveva essere un dipendente di Save né esserlo stato nei sei mesi precedenti alla nomina, né aver collaborato con Save. Save poi non poteva fargli proposte di lavoro nemmeno dopo la cessazione della carica. Doveva essere un AD indipendente. Invece abbiamo avuto di seguito Paolo Simioni (dal 2014 Paolo Simioni, in qualità di Amministratore Delegato, Alessandra Bonetti, Fabio Gava e Matteo Testa – su indicazione di Save Spa). Sostituito da Michele Cazzanti già AD di Venezia Terminal Passeggeri, società che gestisce il traffico croceristico del porto di Venezia di cui SAVE detiene il 22,18%. Successivamente è stata nominata Amministratore Delegato Monica Scarpa contemporaneamente AD di SAVE S.p.A, tuttora in sella. Diremmo che sarebbe ora di cambiare vita alla presenza costante del Presidente Arena dal 27.06.2011 e in considerazione della gestione SAVE di questi 7 anni che ha visto un inesorabile ridimensionamento degli aeroporti, basti pensare che mentre le dichiarazioni sparse nel 2015 indicavano il rilancio di Brescia e Verona, Brescia ora è un magazzino cargo senza più passeggeri e Verona, a parte i voli delle badanti e quello per le mete turistiche, non ha visto alcuno sviluppo per portare qui passeggeri “di qualità”.
Il Catullo è sceso a una decina di voli in partenza al giorno, uno ogni paio d’ore. Sono questi gli obiettivi del partner industriale e della sua governance?”