Amati dalle nuove generazioni di consumatori: i vini italiani, assieme agli spagnoli, sono in cima alle preferenze dei nuovi winelover grazie alla capacità di innovazione ed all’ottimo rapporto qualità/prezzo. Grandi opportunità anche per i rosati – che negli USA sono saliti sul podio scacciando la francese Languedoc mentre il Prosecco insegue lo Champagne dopo aver scavalcato gli spagnoli del Cava.
Sopexa ha intervistato e raccolto le percezioni e previsioni di 1044 operatori del settore tra importatori, distributori, grossisti e retailers. Quest’anno, l’indagine comprende i principali mercati mondiali per le importazioni di vino in volume, portando il numero totale dei mercati esaminati a otto tra cui Belgio, Cina, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, e quest’anno anche Canada e Paesi Bassi.
“È sempre con particolare entusiasmo e orgoglio che presentiamo questa indagine”, spiega Matteo Lefebvre, Direttore Sopexa Italia. “L’Italia, oltre a essere riconosciuta come una delle nazioni con maggiore prospettiva di crescita nei mercati intervistati, si conferma nuovamente come la più apprezzata dalle nuove generazioni. Queste indicazioni lasciano presagire scenari futuri ancora più ambiziosi in una “partita a tre”, tra la storica Francia e la crescente Spagna. Il nostro paese ha riscosso un grande interesse anche all’estero, ed in particolare negli USA, con una recente novità: il Prosecco Rosé.”, conclude Lefebvre.
Di seguito le principali conclusioni dello studio: per gli intervistati di tutti i mercati, il 90% di loro continua a prediligere i vini francesi, rispetto all’82% che sceglie i vini italiani e il 76% quelli spagnoli. Questi ultimi due, assieme a quelli tedeschi, stanno diventando sempre più noti in Cina e Giappone. I vini portoghesi si stanno affermando sui mercati internazionali, guadagnando il 5° posto nella classifica di preferenza tra i paesi di origini. I vini australiani invece perdono terreno rispetto all’ultima indagine del 2019, con uno scarto di 13 punti percentuali.
Nonostante la Brexit e i dazi imposti da Donald Trump nel 2019, oggi, i due terzi degli intervistati prevedono un’impennata delle vendite negli Stati Uniti e in Canada. I professionisti del settore in Germania, Canada e Paesi Bassi sono i più ottimisti riguardo lo sviluppo del mercato nei prossimi due anni. L’ottimismo è cresciuto anche in Belgio e Stati Uniti.
Evoluzione delle vendite nei prossimi due anni
Il 53% degli intervistati si aspetta un buon andamento delle vendite dei vini francesi, il 49% per i vini italiani e il 37% per i vini spagnoli. In Cina, più della metà degli intervistati prevede una crescita in volume per i vini cileni e un declino dei vini australiani – un’opportunità di crescita per i vini francesi; in Canada e nei Paesi Bassi si prevedono buone opportunità per i vini italiani; in Belgio e negli Stati Uniti crescono le speranze per i vini spagnoli; in Germania il 70% degli intervistati pronostica un aumento delle vendite dei vini locali a scapito di quelle dei concorrenti.
I vini biologici, in cima alla classifica dal 2019, sono percepiti come la categoria più dinamica e che riscuote ancora molto interesse, mentre diminuisce leggermente il fascino dei vini regionali. Continua il successo per i vini rosati, una tra le prime 3 categorie più performanti. Anche i vini Premium mostrano segnali di crescita nonostante le disparità di mercato. Emergono invece nuove categorie di vini come, ad esempio gli Orange wines e in modo meno marcato i Pet Nat wines (pétillant naturel – naturalmente frizzante) in Canada e Giappone. Invece, negli Stati Uniti, crescono i vini aromatizzati.
Le regioni vinicole più dinamiche
Per quanto riguarda i vini bianchi, tre regioni francesi sono salite in cima alla classifica – Languedoc, Loire e Bourgogne; per i vini rossi, Bordeaux rimane in pole position davanti a Languedoc e Côtes du Rhône, quest’ultima auspica buone speranze in Asia. Quanto ai rosé, la Provenza rimane il leader indiscusso seguito dai rosati della Languedoc e dell’Italia. Vale la pena notare che per la prima volta negli Stati Uniti, secondo gli intervistati, il rosé italiano ha superato il Languedoc al terzo posto; infine, tra i vini spumanti lo Champagne rimane al primo posto, seguito da Prosecco, Cava e Cremant.
I trend del momento
Accelerata dalla situazione pandemica globale, la crescita dell’e-commerce ha permesso maggiori vendite online negli ultimi anni. I Paesi che ne hanno beneficiato maggiormente sono: Europa, USA, Canada e più specificamente Regno Unito. La dinamicità dei formati di packaging: il commercio del vino ha registrato una crescita di utilizzo delle bottiglie da 75cl. Secondo gli intervistati, inoltre, dovrebbe aumentare anche il numero dei tappi a vite, con solo la Cina in controtendenza. Nei mercati anglosassoni – USA, Canada e Regno Unito – le lattine sono al secondo posto in termini di crescita prevista.
Quanto alla immagine ed alla reputazione, è ancora la Francia che riporta la migliore performance, molto più avanti dei principali competitors, Italia (18%) e Germania (5%) in rispettivamente al secondo e terzo posto. Per gli intervistati, tuttavia, i vini italiani e spagnoli vengono scelti dalle nuovi generazioni per innovazione e ottimo rapporto qualità-prezzo.