Le truffe, specialmente ai danni degli anziani, sono all’ordine del giorno. Non sono nella nostra città, ma anche in quello della Prima Commissione Consiliare presieduta da Andrea Bacciga che per saperne di più e sensibilizzare le istituzioni ha invitato a parlarne Augusto Cazzola, responsabile di Unione Nazionale Consumatori di Verona
Le truffe possono essere le più disparate, ha spiegato Cazzola: «La più comune è quella contrattuale. A noi, per esempio, si è rivolta una giovane donna che aveva appena partorito e voleva acquistare un depuratore dell’acqua per il neonato. La sua sottoscrizione però si è rivelata un’accettazione di un contratto per un finanziamento di 5.000 euro. Online, invece, un classico sono le persone che acquistano su siti poco affidabili senza poi ricevere l’oggetto. In questi casi è difficile recuperare il denaro versato. Il 90 per cento delle truffe, secondo il nostro monitoraggio, arriva proprio dell’e-commerce e non vi è distinzione di età, sesso e ceto sociale».
Michele Nespoli, dirigente della Polizia Locale ha sottolineato la complessità del fenomeno della truffa: «Per il codice penale non sempre si configura una truffa perché i diversi elementi che compongono la fattispecie del reato non possono essere raccolti dalla polizia giudiziaria. Gli elementi costitutivi del reato sono l’attività del truffatore che fa cadere in errore la vittima, provocando a sé o ad altri un ingiusto vantaggio. Inoltre deve esserci la querela di parte e capita spesso che la persona offesa, per la vergogna di essere caduta nel raggiro, non denunci. Dal punto di vista sociodemografico, per quel che riguarda le truffe porta a porta gli anziani sono molto esposti perché tendono a dare fiducia alle persone. Le modalità del truffatore sono quelle di sfruttare fantomatiche amicizie con un nipote o un parente che ha bisogno di aiuto in quel momento, per farsi consegnare soldi o preziosi. E purtroppo gli anziani spontaneamente consegnano».
Alla seduta della Prima Commissione ha partecipato l’assessore alla Sicurezza Marco Padovani che ha illustrato l’importante progetto attuato dal Comune in collaborazione con la Polizia locale a favore degli anziani, realizzato attraverso un contributo di 65.000 euro da parte del Ministero dell’Interno. Attività operative di sensibilizzazione con 100mila pieghevoli, coinvolgendo farmacie, circoscrizioni e parrocchie, servizi specifici nei parchi e nei quartieri con poliziotti in divisa e in borghese, uno spot televisivo di divulgazione e attività di formazione del personale nella raccolta di informazioni.
Nespoli ha anche illustrato un volantino che viene distribuito ed è rivolto non solo agli anziani che vivono soli, ma anche ai loro familiari affinché li preparino il parente a chiamare il figlio o il nipote quando una o più sconosciuti tentano di entrare in casa per far firmare un fantomatico contratto. Il pieghevole elenca le truffe più comuni: tecnici che chiedono controlli in varie stanze della casa, falsi poliziotti in borghese, ma anche per strada, come il finto operatore di banca che rincorre l’anziano che ha appena fatto bancomat e chiede di restituire i soldi.
Nel chiudere la commissione il presidente Bacciga ha ricordato anche il fenomeno sempre più diffuso del phishing, la truffa informatica che consiste nella sottrazione di dati personali attraverso email false da parte delle banche o di agenzie di spedizione. E ha invitato a rivolgersi immediatamente alle Autorità competenti nel momento in cui un soggetto pensa di essere truffato.