Il Covid ha beccato anche lui. Però anche se deve stare a casa fino alla negativizzazione del tampone, Federico Sboarina non sta male e ha inviato il suo augurio ai veronesi.
“Ci lasciamo alle spalle un altro anno complicato, diverso ma non meno difficile del precedente. Nel 2021 abbiamo dovuto imparare a convivere con la pandemia, trasformando un’emergenza senza precedenti in ‘normalità’, cogliendo, laddove possibile, nuove opportunità e nuove occasioni. Molto è stato fatto, ma ancora manca della strada da fare. E se nel 2022 faremo ancora i conti con il virus, questo non deve portare automaticamente pensieri negativi. Basta che ci giriamo indietro e pensiamo a quanto è stato fatto finora. La nostra comunità è stata forte e seria nell’affrontare le prove e nulla fa pensare che saremo da meno. Accogliamo l’anno nuovo con la speranza e la caparbietà di cui siamo capaci. Verona è forte e ce la sta mettendo tutta. Auguro a ogni veronese, e a suoi affetti più cari, le soddisfazioni sperate e le occasioni migliori. Che gli avvenimenti possano aggiungere valore ai nostri giorni. “
“La nostra comunità – continua il messaggio del Sindaco- è stata capace di affrontare prove umanamente difficili, come le tre disgrazie immani, attorno alle quali ci siamo stretti come un’unica entità. Penso al femminicidio della giovane Chiara di Calmasino, alla morte di due bimbi quest’estate nella ghiacciaia in Lessinia e alla madre che ha ucciso nel sonno le due figlie prima di annegare in Adige. Siamo stati ancora più uniti e solidali, anche nel ringraziare due esempi di coraggio, quello di Michele il rider sfregiato per difendere una ragazza da alcuni coetanei, e quello di Mario il fioraio che ha salvato una anziana da uno scippo. Sono loro i modelli a cui i giovani devono ispirarsi, non certo le baby gang esplose come risposta al malessere sociale del lockdown, né il branco che non rispetta le regole.”
“Ma il 2021 – ricorda Sboarina- ci ha regalato anche momenti memorabili. Penso allo sport, che per l’Italia è ripartito alla grande con le vittorie agli Europei e alle Olimpiadi, tante le medaglie anche nella nostra città, e alla cultura nel segno di Dante. Il vero giorno simbolo però è stato il 19 giugno, quando tutto è ripartito: Arena con Muti, Motor bike in fiera, Opera wine in Gran Guardia e Millemiglia sul Liston. Abbiamo delle eccellenze e siamo capaci di metterle a sistema, non a caso anche quest’anno siamo fra le 10 città italiane con migliore qualità della vita.”
E infine conclude così il suo messaggio augurale.
“Dobbiamo ricordarcelo più spesso, ricordarci che ora abbiamo il vaccino per uscire dalla pandemia e che siamo una grande città. Nel 2022 continueremo a non lasciare indietro nessuno, grazie alla fitta rete di enti, istituzioni e categorie economiche che fanno squadra per il Bene comune. Le ringrazio tutte e consegno il mio impegno per un nuovo anno dalla parte dei più deboli, della difesa dei diritti civili, della prosperità e della conclusione delle molte opere avviate in questi anni. Tante novità che condivido con i veronesi”.