Anche se i parametri tengono il Veneto ancora in zona gialla il trend dei ricoveri lascia prevedere che nel giro di due settimane arriveremo a quella arancione. Nei ricoverati in ospedale, sia critici che non, resta predominante la variante Delta. Non la Omicron. Questi primi dati potrebbero essere, se confermati, il primo passo per uscire dalla pandemia. Se l’aumento dei contagi è determinato dalla variante Omicron, ma negli ospedali è la variante Delta a dominare è chiaro che la gravità della Omicron è minore. Soprattutto per i vaccinati con la terza dose. Ed effettivamente c’è da pensare che se s’imporrà questa variante il risultato sarà di un virus con minor gravità che diventerà endemico, un po’ come l’influenza e il raffreddore.
Quindi la maggior contagiosità della Omicron viene bilanciata da una minor gravità. E è questo che fa ben sperare per il superamento della pandemia. Nelle ultime 24 ore intanto in Veneto ci sono stati 6.468 positivi con un incidenza de 12,99%, inferiore a quella nazionale. I ricoverati nei reparti non critici sono 1316 (+52) mentre quelli in terapia intensiva sono 200 (-2). I morti nelle ultime 24 ore sono stati 9, che porta il valore totale dei decessi a 12.417. Per quel che riguarda Verona i nuovi positivi sono 1.102. I ricoverati in area medica sono 197 (+15 ) in area non critica e 30 (+2 ) in terapia intensiva. Il direttore generale della Ulss 9 Scaligera Girardi prevede che per il fine settimana prossimo raggiungeremo il picco dei contagi che negli ospedali significherà la “fase 3” che consiste in un’ulteriore limitazione delle normali prestazioni per lasciare lo spazio ai malati Covid.