L’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala ha illustrato oggi quelli che saranno i vantaggi per la città derivanti dalla costruzione della tratta Verona-Brennero dell’Alta Velocità. Notoriamente la Tav è sempre motivo di proteste, soprattutto da parte dei verdi. Basta pensare quello che accade in Val di Susa ed in Val d’Ossola per la costruzione della tratta del Corridoio 5 che unisce Milano a Linone. L’ostilità all’Alta Velocità è motivata sempre dalle stesse ragioni: sconvolge l’ambiente, distrugge alberi e prati. Invece bisogna dare atto che grazie alla collaborazione fra l’Amministrazione Comunale di Verona e RFI ( Rete Ferroviaria Italiana) instaurata dall’assessore Segala la costruzione della tratta veronese della Tav del Brennero produce effetti esattamente contrari. La tratta in questione interessa il territorio comunale che va dal confine sud di Borgo Milano e S. Massimo fino a Parona. 

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Il primo risultato positivo sarà che migliorerà la vita dei quartieri in quanto non saranno più divisi dalla cesura costituita dalla linea ferroviaria. L’Alta Velocità li attraverserà interrata, in galleria. Gli abitanti di Parona e di San Massimo non avranno più nessun ostacolo a passare da una parte all’altra. Sopra la galleria una green way, costituita da prati, dal alberi, da qualche boschetto laddove l’interramento della linea sarà più profondo, e da una pista ciclabile.

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A guadagnarne sarà l’ambiente, per il sostanziale annullamento dell’inquinamento, anche acustico, perché non si udirà più lo sferragliamento dei vagoni che passano a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ma non sarà solo l’ambiente e la qualità della vita a guadagnare dall’Alta Velocità. Sarà anche il patrimonio immobiliare che avrà automaticamente una valorizzazione dal miglioramento del contesto urbanistico circostante.  C’è anche un rovescio della medaglia, come in tutte le cose. Alcuni edifici che andranno ad interferire con la linea andranno abbattuti. Ma per fra fronte a questo è stata istituita una figura di collegamento fra RFI e i cittadini interessati, una sorta di garante per tutelare i diritti e gli interessi di quei veronesi che saranno penalizzati dall’opera.