(s.t.) Per troppo tempo si è detto che l’università fornisce agli studenti le basi teoriche però non può insegnare loro a lavorare, e quindi le distanze con il mondo delle imprese restano sempre troppo ampie. Invece si può – anzi, di deve sempre più “fare università” anche in azienda. Su queste basi l’Università di Verona ha ideato e sta implementando il progetto chiamato C-Lab, dove la “C” sta per Contamination, che può essere idealmente tradotto come una fusione di elementi teorici e pratici di diversa provenienza per creare un’esperienza più concreta e variegata.
E ieri, con la presentazione dei progetti elaborati, si è conclusa la C-Lab Marathon, una prova “sul campo” di questo innovativo modello di collaborazione fra l’ateneo e le imprese. In questa occasione l’azienda partner di UniVR è stata Vecomp SpA, che rappresenta da 40 anni un punto di riferimento sul territorio per lo sviluppo e la diffusione di soluzioni informatiche e gestionali per piccole imprese e studi professionali. Cioè il “contenitore” ideale per verificare le competenze dei dieci studenti i quali per una settimana, prima di Natale, si erano messi alla prova in prima persona per capire come si lavora in azienda.
I partecipanti alla sfida C-Lab in Vecomp sono stati scelti tra gli studenti del secondo e terzo anno, provenienti dai corsi di laurea triennali di diverse facoltà. Dopo aver aderito al bando promosso dall’ateneo ed essere stati selezionati da una commissione, ragazzi e ragazze hanno visto aprirsi le porte dell’azienda per passare una settimana di full-immersion nella realtà del business, raccogliendo informazioni e tecniche per poter creare qualcosa di realmente utile a un potenziale “cliente”, in questo caso la stessa Vecomp.
Il progetto C-Lab è stato avviato dall’Università in collaborazione con altri atenei e con la Regione Veneto. Ha l’obiettivo di far partecipare gli studenti a momenti di condivisione con il mondo delle imprese attraverso attività che prevedano il problem solving, il lavoro di gruppo, l’integrazione di conoscenze economico-gestionali e tecnico-scientifiche, le analisi di mercato, la gestione dell’innovazione e l’apprendimento di competenze per loro inedite sul piano relazionale e comunicativo. Come detto, si tratta di una vera e propria sfida: i ragazzi devono ideare una soluzione per una richiesta specifica dell’azienda. Per riuscirci devono conoscere l’azienda che li ospita e il mercato in cui essa opera.
Durante la fase iniziale gli studenti hanno assistito ad alcune presentazioni da parte del management aziendale e del responsabile di ateneo per il collegamento con le imprese, oltre a dialogare in più occasioni con il titolare di Vecomp Massimo Sbardelaro e professionisti esterni. Ma soprattutto, nel corso dell’intera settimana, hanno animato momenti di lavoro in gruppo, ponendo domande per comprendere le modalità operative, l’organizzazione e le strategie dell’azienda. Al termine della settimana in azienda gli studenti hanno elaborato i loro progetti e finalmente li hanno presentati ieri all’evento conclusivo negli spazi di Vecomp Academy, una struttura di tipo congressuale ideata da Vecomp per la diffusione della cultura d’impresa nel territorio veronese.
Le due squadre hanno portato due progetti estremamente interessanti e curati, lavorando sia sul contenuto della proposta che sulle modalità di presentazione, sfruttando la tecnologia disponibile e cercando di rispondere fedelmente agli obiettivi indicati da Vecomp. Infine l’azienda ha composto una giuria interna che ha selezionato uno dei due progetti e premiato la squadra vincitrice: ovviamente senza trascurare l’altro team, perché ogni buona idea merita un riconoscimento. Alla giornata conclusiva hanno partecipato anche il prorettore dell’Università di Verona Roberto Giacobazzi, docente di Informatica, Luca Guarnieri dello staff dell’ateneo e Massimo Sbardelaro, amministratore unico di Vecomp SpA.