Un passaggio di testimone tra due signore della scena: Lella Costa prende il posto che fu di Franca Valeri nell’interpretazione di uno dei suoi testi più celebri, La vedova Socrate. Protagonista è Santippe, una donna dal ragionare meticoloso, pungente e provocatorio. Liberamente tratta da “La morte di Socrate” di Friedrich Dürrenmatt, la piéce sarà in scena mercoledì 19 gennaio alle 20:45 al Teatro Salieri di Legnago, per la regia di Stefania Bonfadelli, veronese di Valeggio sul Mincio e figlia adottiva di Franca Valeri.
Nei panni della protagonista una indovinatissima Lella Costa, che non solo ha raccolto il testimone della Valeri, mancata nel 2020 poco dopo aver compiuto cent’anni, ma che proprio la grande attrice aveva indicato come la protagonista ideale che potesse prendere il suo posto. Il monologo, un concentrato di ironia corrosiva e analisi sociale, di rivendicazione disincantata e narrazione caustica, è tutto ambientato nella bottega di antiquariato e oggettistica di Santippe, moglie del celebre filosofo, tramandata dagli storici come una delle donne più insopportabili dell’antichità.
Ma durante lo spettacolo pian piano emerge un’altra verità. Santippe si sfoga per tutti gli sgarbi subìti dagli amici del filosofo greco: da Aristofane, da Alcibiade o da Platone, il suo principale bersaglio. Santippe non sopporta infatti che Platone abbia usurpato le idee del consorte, quindi lo “degrada” a semplice copista e si mette in testa di chiedergli i diritti d’ autore. Finirà poi con il pensare di poterlo scrivere lei un dialogo, sullo stile di quelli platonici: protagoniste, questa volta, le donne.
“Mi incuriosiva l’idea di sfatare questa leggenda che Santippe fosse solo una specie di bisbetica”, spiegava Franca Valeri. “Io ne faccio una moglie come tante, con una vita quotidiana di alti e bassi, una donna intelligente che del marito e del genere maschile vede anche tanti difetti”. La “vedova” della Valeri, come sua precisa volontà, continua a vivere e a raccogliere il commosso tributo delle platee con la sapiente regia di Stefania Bonfadelli e le luci di Cesare Agoni, per una produzione del Centro Teatrale Bresciano.
Per l’ingresso in teatro sarà necessario presentare il Green Pass rafforzato e indossare la mascherina FFP2.