Valdegamberi in un’intervista a La Verità pubblicata ieri esprime delle chiare valutazioni politiche sui rapporti farinata e Russia. Il consigliere regionale della Lega da anni segue gli sviluppi della crisi fra Mosca e gli Usa in cui è stata trascinata anche l’Europa e l’Italia a causa della questione ucraina. Nel giugno del 2016, organizzata dal Centro Culturale “L’Officina”, denunciò i danni economici, soprattutto per l’economia veronese, delle sanzioni imposte alla Russia. Oggi sono passati quasi 5 anni, ma la politica italiana non è cambiata. Al contrario, seguendo l’America e la Nato sulla loro linea di palese ostilità a Putin, i danni per la nostra economia si aggravano sempre di più. Allora erano solo – si fa per dire- le aziende produttrici di mobili e di orto-frutta a subire le conseguenze della politica anti-russa. Oggi la paghiamo tutti con il caro-bollette e rischiamo anche che, nel caso i rapporti dovessero peggiorare ancora, la Russia ci chiuda il rubinetto del gas, da cui dipendiamo. “E’ stata creata una tensione sempre più forte contro il primo fornitore di gas – dice Valdegamberi- e ora L’Agenzia internazionale per l’energia accusa la Russia e Gazprom della crisi energetica in Europa? Roba da ridere: tirano pugni e vorrebbero che gli altri si limitassero a incassare.”
Tutto è nato, ricorda il consigliere leghista, con l’annessione alla Russia della Crimea, che la Nato ha considerato una prepotenza, senza “tener conto del voto del parlamento crimeano né della volontà del popolo che in un referendum votò per oltre il 95% per l’annessione alla Russia. Perché i referendum di Montenegro e Kossovo sono stati accettati e quello del popolo di Crimea no? Perché questa ostinata russofobia? Valdegamberi fa notare che “i russi hanno particolare simpatia per l’Italia”. “Putin- ricorda- ha parlato con Draghi e Berlusconi. Approfittiamo di questa mano tesa per ristabilire i corretti rapporti, la disetensione. E’ nell’interesse loro, ma soprattutto nostro”.