Il Governo ha destinato ulteriori 905 milioni, relativi al periodo 2022-2026, per finanziare i progetti di rigenerazione urbana già varati in attuazione del PNRR. Accolte quindi le richieste dell’Anci nazionale dell’Anci Veneto, che chiedevano il rifinanziamento visto che molti progetti, soprattutto dei Comuni del nord, erano stati ammessi in graduatoria ma non finanziati. Fra questi anche i due presentati da Verona, la riqualificazione del cuore dell’Arsenale, destinata a diventare ‘ARS District’, per 18 milioni 268 mila euro al 67° posto e il Parco della Cultura urbana con lo skate park su viale Galliano, per 772 mila euro al 68° posto. L’incremento delle risorse serve a finanziare tutta la graduatoria degli ammessi.
Soddisfatto della notizia il sindaco Federico Sboarina, che tuttavia si dice non sorpreso, e l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala.
“Ero certo che il Governo avrebbe mantenuto gli impegni presi dopo le insistenze dei sindaci del Veneto e dell’Anci regionale – commenta il sindaco-. Ringrazio tutti i parlamentari veronesi che si sono impegnati in questa partita, il Governo che è stato di parola e il sindaco di Treviso presidente Anci Veneto che ha fatto la battaglia per tutti. Le persone serie e i partiti seri si vedono dagli atti, i perdigiorno invece dalla quantità di parole inutili. Facile vedere chi lavora per il bene della città e chi invece rema contro, come le minoranze in Comune e un consigliere regionale che siede anche a Palazzo Barbieri. Ora sono curioso di leggere i loro commenti, visto che pochi giorni fa parlavano di progetti inadeguati e dei fondi del Pnrr come un treno ormai passato. O, addirittura, di annuncite cronica.
L’unico commento che possono fare è quello delle scuse, non tanto all’Amministrazione, che va avanti per la sua strada senza curarsi di chi in tanti anni non ha realizzato una briciola di progetto strategico, bensì ai cittadini che nel recupero dell’Arsenale ci hanno sempre sperato e creduto, partecipando in modo attivo alla fase progettuale. I nostri progetti sono fra quelli più corposi presentati a livello nazionale erano rimasti fuori dal primo finanziamento non per la bontà progettuale quanto per i criteri e i parametri usati per stilare la graduatoria. Verona è al 67° e al 68° posto tra gli ammessi non finanziati, una posizione di tutto rispetto e che ci permette di essere più che entusiasti per questa importante opportunità. Viene premiato l’incessante lavoro fatto in questi quattro anni e mezzo per fare ciò che finora nessun aveva avuto il coraggio di fare, salvo riempirsi la bocca di promesse mai mantenute. Ovvero restituire per davvero il compendio dell’ex Arsenale ai veronesi, uno spazio pubblico completamente riqualificato, da vivere tutto il giorno in sicurezza, con spazi per la cultura, per i giovani, le famiglie e il tempo libero”.
“Dire che sono contenta è poco – aggiunge l’assessore -. Era sicura della bontà dei nostri progetti perfettamente centrati con i requisiti del bando. I 18 milioni dell’Arsenale andranno per realizzare il ‘cuore’ del compendio, quella corte centrale che sarà destinata a servizi e spazi da 0 a 100 anni, dai bambini agli anziani. Mentre nella Palazzina Comando ci verrà l’ampliamento del museo di Castelvecchio che sposterà la biblioteca e una parte degli archivi visitabili“.
Pnrr. Il bando prevedeva che ogni Comune presentasse interventi per un massimo di 20 milioni di euro. Da qua la scelta dell’Amministrazione comunale di chiedere finanziamenti per due importanti opere: Arsenale e Parco della Cultura urbana. Interventi in grado di rispondere a tutti i requisiti del bando, tra cui l’essere già inseriti nel Piano Triennale delle opere pubbliche e realizzabili nei tempi stretti previsti dal Pnrr, entro il 2023 aggiudicazione lavori ed entro il 2026 fine cantieri. Per la riqualificazione del cuore dell’Arsenale, destinata a diventare ‘ARS District’, l’intervento prevede la ristrutturazione della Palazzina di Comando, per potenziare il sistema museale del Comune (biblioteche museali integrate, depositi visitabili del Museo di Storia Naturale dotati di laboratori, aule per studio e didattica, sale riunioni, servizi di accoglienza per il pubblico), così come l’ufficio marketing territoriale. E la Corte Centrale, dove sono previsti spazi per i giovani e le famiglie, uffici di co-working, incubatore di start-up, laboratori d’arte tecnologici e creativi, sale per riunioni e incontri, spazi dedicati al gioco. Infine il parco pubblico urbano all’esterno destinato al tempo libero, allo svago, allo sport e alle attività ricreative.