Con uno strumento di ultima generazione di verifica di documenti a raggi UV, offerto dal Consorzio ZAI al comando della Polizia locale di Verona, gli agenti hanno identificato 3 soggetti, presenti sul territorio da circa due anni, con carte d’identità fasulle. Avevano ottenuto lo stato di cittadini Europei, ma la documentazione fornita attestava una falsa cittadinanza romena. Si tratta di tre moldavi, arrestati ieri al Comando della Polizia locale a termine dell’operazione investigativa denominata ‘Cittadinanza Anagrafica’. A carico i reati di falso documentale, truffa e falsa attestazione a pubblico ufficiale. Dietro a questi documenti sembra esserci una complessa organizzazione internazionale che clona documenti. Oggi è stato confermato l’arresto per direttissima. I tre uomini, senza precedenti, sono stati rimessi in libertà.
Con i primi controlli realizzati dal Laboratorio Analisi Documentale della Polizia locale, allertati da un aumento dei documenti contraffatti sequestrati sul territorio veronese. Sono scattate verifiche incrociate a martello sui dati di tutti i documenti pervenuti all’Ufficio Anagrafe del Comune. Un meticoloso lavoro di indagini ha portato all’individuazione dei tre soggetti, risiedenti due a Verona e uno a San Giovanni Lupatoto. Per evitare di far scoprire l’operazione e allertare preventivamente i tre soggetti identificati, i moldavi sono stati invitati ieri a al Comando per alcune verifiche di carattere amministrativo. All’appuntamento fissato gli agenti hanno chiesto loro un documento identificativo e, tutti e tre, hanno mostrato la Carta di Identità Italiana rilasciata dalle rispettive anagrafi. Le perquisizioni hanno portato a rinvenire la carta di identità romena contraffatta di uno dei tre mentre gli altri due hanno deciso di consegnare i documenti contraffatti che tenevano nascosti nelle loro abitazioni. Oltre alle carte di identità sono stati sequestrati anche i documenti rilasciati dalle anagrafi di Verona e di San Giovanni Lupatoto attestanti lo stato di cittadini comunitari, in quanto romeni. Gli accertamenti hanno messo in luce che uno dei tre aveva a suo carico numerosi verbali per mancato pagamento del biglietto dell’autobus. In tutti, più di una decina, risulta identificato con il documento romeno falsificato. Le carte di Identità romene contraffatte, sequestrate ai tre moldavi e da loro utilizzate per ottenere regolari Carte di Identità Italiane, risultano documentazione clonata, con codice identificativi autentici collegati, come confermato anche dalle autorità romene, ad altrettante carte di identità vere in uso ad ignoti cittadini romeni. Si tratta di documenti di ottima fattura che hanno passato una pluralità di controlli sul territorio. I codici numerici risultano corretti e il lettore ottico, presente ai gate degli aeroporti ed in alcuni uffici pubblici, è ingannato e dà per genuino il documento.
“Ennesima importante operazione che è stata messa a segno dall’efficiente operatività della Polizia locale – sottolinea il sindaco – Un reale controllo del territorio si compie anche attraverso il potenziamento delle risorse messe a disposizione del Corpo della Polizia locale. Impegno che abbiamo continuato a fare, sotto forma di assunzioni, fornitura di tecnologie e mezzi, nuova unita cinofila. La lotta alla criminalità passa anche attraverso una preventiva azione d’indagine, volta a bloccare sul nascere qualsiasi attività illecita. Strumenti tecnologicamente all’avanguardia, come il video comparatore in nostro possesso, che consente una precisa lettura dei documenti e l’individuazione di quelli contraffatti ed irregolari, come avvenuto in questa delicata operazione”.
“La fase investigativa rappresenta una delle diverse competenze a carico della Polizia locale – spiega l’assessore Padovani –. Un’attività che consente di identificare e arginare situazioni criminali complesse che, come in questo caso, fanno parte di una più ampia rete di illegalità. Prevenire è importante quanto presidiare quotidianamente il territorio. I risultati ottenuti con questa operazione ne sono la migliore dimostrazione”.
“Un lavoro che ha impegnato per diversi mesi il laboratorio di Analisi documentale della Polizia locale – dichiara Altamura –. Purtroppo va evidenziata la semplicità di ottenimento e acquisto di una carta di identità romena, pagata nel mercato nero tra i 200 e 500 euro, con punte anche di 1.200 per le migliori. Documenti con i quali è poi possibile ottenere lo status di cittadino comunitario, con tutti i benefit di conseguenza e le agevolazioni. L’attento lavoro di analisi di tutti i documenti in arrivo al Servizio anagrafe del Comune cii consente di di tenere monitorata oggi questa complessa situazione, che ha visto negli ultimi tempi un impennata di documenti falsi in circolazione”.
L’apparecchiatura ad alta tecnologia per l’individuazione dei falsi documentali. Nello specifico, si tratta di un video comparatore che consente di visionare i documenti nella loro interezza sottoponendoli ad un’analisi mediante luce incidente e radente, oltre a tre bande a luce UV e di luce infrarossa, luce retro riflessa e piano luminoso. La strumentazione è dotata di due monitor per poter comparare l’immagine ottenuta dal documento e l’eventuale immagine di riferimento. Grazie a questo strumento, la Polizia Locale di Verona si è allineata alla raccomandazione 1999/C 140/01 del Consiglio Europeo emanata il 29 aprile 1999, riguardante le “dotazioni per l’individuazione dei documenti falsi e falsificati nei servizi responsabili per i visti delle rappresentanze all’estero e presso le autorità nazionali preposte al rilascio e al rinnovo dei visti” con personale formato e qualificato nel riconoscimento di documenti falsi e falsificati.
Continuano anche i controlli sugli autobus Atv. All’attenzione degli agenti, nelle verifiche effettuate ieri sera, la linea 144 che da Verona arriva a Legnago. A bordo, da piazzale XXV Aprile fino alla fermata di via Legnago, due agenti in borghese che hanno verificato i green pass con il supporto dell’unità cinofila. Le verifiche hanno riguardato complessivamente 11 persone. Due sono risultate senza green pass rinforzato, necessario per salire sui mezzi pubblici, e quindi sanzionate con 400 euro ciascuno. Una delle due, inoltre, è risultata priva anche di documenti e in possesso di 6,5 gr. di hashish. E’ stata immediatamente trasportata al Comando, dove tutt’ora si trova in stato di fermo.