“Ora auspico che le forze del centrodestra autenticamente liberali, riformiste, europeiste e pragmatiche, quelle stesse che da un anno sostengono il Governo e che sabato hanno responsabilmente scelto il Mattarella bis,  possano convergere e unire ancora di più la loro azione politica, in Parlamento come nei Comuni, magari in forma di federazione come proposto da Berlusconi e Salvini. Altri partiti che facevano parte della coalizione invece hanno preso direzioni diverse, scegliendo la strada dell’opposizione e quindi della facile testimonianza. Legittimo, certamente anche più comodo, tuttavia velleitario in un momento storico in cui la maggioranza di cittadini, famiglie e imprese chiede che ci siano politiche di centrodestra, condotte però con serietà e responsabilità, sia al Governo che nei Comuni per l’attuazione di quello che io chiamo il grande piano Marshall europeo, cioè i miliardi del PNRR. Le battaglie demagogiche sulla pelle degli italiani per dimostrare di avere i muscoli, ma poco cervello (o poca serietà), non sono ammissibili in particolare in un momento grave come questo”.   A dirlo Flavio Tosi, candidato civico di centrodestra a Verona nelle prossime Amministrative.

Tosi  da sempre è sostenitore del Governo Draghi e nei mesi scorsi aveva auspicato una riconferma di Mattarella al Colle: “Per la stima della persona, ma anche per un fattore politico evidente: non c’è una vera maggioranza politica in Parlamento e quindi né centrodestra né centrosinistra potevano eleggere un candidato di parte senza minare la stabilità del Governo Draghi. Stabilità invece che andava preservata proprio per il motivo richiamato sopra e cioè i finanziamenti europei del PNRR ed il loro corretto e rapido utilizzo. E il miglior garante di questa stabilità era ed è proprio Mattarella, piaccia o non piaccia. E quelle forze politiche che ora protestano, dicendo che il centrodestra doveva procedere in solitudine, anche a costo di andare a sbattere, hanno raccontato balle ai loro elettori. Quello che è accaduto alla Presidente del Senato Casellati lo dimostra”.