Ieri c’è stato il secondo strappo nel centrodestra. Mentre Salvini è andato a far visita a Berlusconi tornato a casa dall’ospedale, la Meloni ha attaccato gli ex alleati nella trasmissione di Porro “Quarta Repubblica”. Se da un lato Salvini ha dichiarato di voler salvare l’alleanza trasformandola in una federazione fra i partiti del centrodestra, la Meloni ha detto chiaro e tondo e anche un po’ incazzata che d’ora in poi farà da sola perché si alleerà “con gli italiani”.
Due atteggiati diversi. Due prospettive opposte.
La Meloni si sente forte dei sondaggi che premiano la sua coerenza, che finora è la prima motivazione del consenso che raccoglie e che nell’ultimo sondaggio Swg la porta di nuovo sopra il 20,5%, solo 7 decimi sotto il Pd.
Salvini ha assunto il ruolo del mediatore che cerca di tenere insieme i cocci e che, andando a far visita a Berlusconi, intende raccogliere la sua leadership definitivamente offuscata dalle sue condizioni di salute e della bislacca candidatura che ha fatto perdere un mese al centrodestra.
La Meloni punta a far confluire su FdI tutto il consenso di chi non gradisce il governo Draghi e che non ha mandato giù la rielezione di Mattarella.
Salvini lavora per stare al governo del paese e per tenere in piedi la coalizione dando ad essa un nuovo impulso.
Quello che al momento li unisce è la posizione sulla legge elettorale che inevitabilmente dovrà essere varata nei prossimi mesi. Entrambi vogliono il maggioritario. Almeno per ora. Ma il maggioritario prevede un quadro politico bipolare, mentre oggi ci troviamo di fronte ad una situazione disaggregata sia a destra che a sinistra. Sarà proprio la posizione sulla legge elettorale che farà da collante per riattaccare i pezzi del centrodestra?