Sono scesi in piazza anche a Verona gli studenti per protestare contro la decisione del Ministro dell’Istruzione Bianchi di ripristinare la seconda prova scritta a partire dall’esame di maturità di quest’anno. Le adesioni allo sciopero sono avvenute soprattutto dai ragazzi dell’ultimo anno toccati più direttamente dalla modifica dell’esame. I giovani, con cartelli e bandiere della Rete degli Stridenti Medi che ha promosso la protesta in diverse città italiane a cominciare da Roma, hanno raggiunto piazza Bra e si sono fermati davanti alla scalinata di Palazzo Barbieri, scelta semplicemente logistica, anche perché è noto che i comuni non hanno alcuna competenza sulla materia contestata.
“È impensabile tornare a questo tipo di esame dopo mesi di pandemia – dicono i ragazzi – e anche adesso, seppure la scuola sia in presenza dall’inizio dell’anno, sappiamo che la situazione non è davvero così: ci sono moltissime classi in quarantena o che sono state più volte in quarantena e quindi in dad durante tutto l’anno. Queste direttive, arrivate solo ora dopo mesi di incertezza, sono l’ennesima dimostrazione di un Ministero che non ascolta gli studenti e che non prende in considerazione la grave situazione psicologica che stanno vivendo, ma pensa invece solamente a valutarli. Persino il Presidente della Repubblica, nel suo discorso di insediamento, ha sottolineato l’importanza dell’ascolto di noi studenti. Vogliamo risposte dal Ministro”.