L’hanno chiamato “Papà coraggio” – qui il nostro video – quel signore di Verona, padre di una ragazzina di quattordic’anni che ha scoperto che sua figlia è violenta, che è stata scoperta dai carabinieri mentre rubava in un negozio e fa parte di una baby gang. Lui però non è rimasto fermo a subire una delle più brutte situazioni che possono capitare in una famiglia e ha deciso di denunciare un fenomeno che è più diffuso di quel che sembra. E così, dopo essere apparso in alcune trasmissioni televisive, stamattina s’è presentato in piazza Bra al gazebo organizzato da Michele Croce, leader di “Prima Verona”, per raccogliere firme su una petizione che chiede l’istituzione del vigile di quartiere ed il controllo di vicinato per dare una risposta concreta ai troppi episodi di teppismo che si stanno ripetendo anche nella nostra città. Croce e il fratello Andrea, consigliere della 3^ circoscrizioni, hanno denunciato non tanto “la sensazione di insicurezza”, ma la mancanza di sicurezza dei veronesi, che molte volte non si prendono nemmeno la briga di denunciare gli episodi, pensando che tanto poi non succede niente.
“Padre coraggio”, che si è presentato mascherato per non essere riconoscibile e quindi non subire rappresaglie dai violenti, ha spiegato il dramma umano che l’ha colpito ed il fenomeno delle baby-gang che si sta ripetendo un po’ in tutte le città. Il suo appello è alle istituzioni, affinché stiano vicino alle famiglie dov’è presente un figlio violento, e le supportino con gli psicologi e i servizi sociali. «I ragazzi con questi problemi comportamentali – ha detto- devono restare in famiglia. E’ sbagliato ed inutile mandarli nei centri di rieducazione.»