Lo Stato non riesce a controllare e quindi blocca l’applicazione del superbonus, il maxisconto del 110% per le ristrutturazioni degli immobili, il volano del recente boom economico del 2021. E dopo CDP e Poste Italiane, oggi anche Banco Bpm “congela” l’operatività nel settore.
“Alla luce delle limitazioni al numero di cessioni dei crediti fiscali, contenute nel Dl Sostegni Ter – spiega il gruppo milanese guidato da Giuseppe Castagna – Banco Bpm ha temporaneamente sospeso l’acquisizione di nuove pratiche da privati, condomini e imprese che applicano lo sconto in fattura, in attesa di adeguare il proprio modello di servizio alle nuove disposizioni di legge e riprendere a operare con la clientela. Nel frattempo, prosegue la finalizzazione delle pratiche con crediti fiscali già maturati e cedibili nel rispetto delle scadenze fissate dal Dl, e l’acquisizione di crediti fiscali dai soggetti aggregatori che operano tramite sconto in fattura. L’obiettivo è comunque quello di limitare, per quanto possibile, impatto sui propri clienti”.
La temporanea sospensione del business da parte di Banco Bpm, che a fine 2021 aveva annunciato di puntare a raggiungere 3,5 miliardi di euro di volumi entro il 2023 nei crediti fiscali, si spiega con la volontà di comprendere meglio il quadro legislativo. Un po’ tutti gli intermediari, infatti, che abbiano sospeso le operazioni come Poste, Cdp e Banco Bpm, o che dichiarino di proseguire le attività come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Fineco e Credem, stanno attendendo le novità che potrebbero giungere dal fronte legislativo, in sede di conversione del decreto. Sarà importante anche capire se le scadenze al superbonus fissate dal legislatore verranno prorogate oppure no.