Ieri Forza Italia e Fratelli d’Italia ieri si sono riuniti. Ma nel senso che ognuno ha fatto una riunione per conto suo. Perché, almeno per questi due pezzi del centrodestra, la separazione è ormai cosa fatta. E non tanto per la rottura che si è avuta a livello nazionale con l’elezione del Presidente della Repubblica, quanto per la determinazione con la quale FI ha annunciato che a Verona non appoggerà Sboarina nella corsa al rinnovo di Palazzo Barbieri. Una decisone che era nell’aria, ma che non era ancora stata ufficializzata. E ieri la comunicazione è avvenuta. Risultato: almeno una parte del centrodestra non sarà con il sindaco uscente. E la presenza del consigliere regionale Bozza, eletto nella lista berlusconiana, ma di fatto tosiano di ferro, rende evidente che FI si schiererà con Tosi.
Allo Stadio, in sala Lucchi, invece sé riunita l’altra componente di quello che era stato il centrodestra: Fratelli d’Italia, per una riunione dei quadri. Sala riempita con un centinaio di persone che hanno ascoltato la relazione del coordinatore provinciale Ciro Maschio che ha riaffermato la volontà di candidare Sboarina. D’altra parte come potrebbe essere diversamente dato che il sindaco uscente è di FdI? E per poter avere più chances possibili ha anche detto che è necessario ricucire sul territorio quello che s’è scucito a Roma. Ma è evidente che ormai ciò può avvenire solo con la Lega, con cui sono in corso trattative per tenere assieme i due pezzi più importanti dell’alleanza. Sboarina, presente, ha approfittato dell’occasione per lanciare un segnale di determinazione. Davanti ai quadri del partito ha annunciato che lui si candiderà comunque a sindaco di Verona anche se l’accordo con la Lega non andasse in porto. E questo è un altro punto fermo di una campagna elettorale che è ormai iniziata. Ora la parola passa alla Lega.