Primavera 2024: la porta di Verona – qui il nostro video – sarà nel “quadrilatero” Gallerie Mercatali, ex Manifattura Tabacchi; ex Magazzini Generali e Fabbrica del Ghiaccio; parco Arena ovvero l’ex Scalo Merci. Viale del Lavoro? in larga parte sotterraneo permettendo una nuova fruibilità alla Fiera. Fantascienza? non proprio. Il perno del nuovo quadrilatero della città, l’ex Manifattura Tabacchi, è in rampa di lancio. Un ultimo passaggio in Consiglio comunale e partiranno i lavori con dead-line, appunto, la primavera del 2024. Oggi la presentazione in Fiera del progetto definitivo firmato dall’ archistar norvegese Sonhetta, alla sua prima realizzazione in Italia, e la presentazione offre quattro livelli di lettura: politico, urbanistico, sostenibile ed economico. La sintesi è un po’ brutale, ma ve la spieghiamo subito.
Politica. Per l’amministrazione Sboarina e l’assessore Segala il risultato è enorme anche perchè non sono mancati i riconoscimenti. In pratica, tanto l’investitore privato (la VR.RE guidata dall’imprenditore sudtirolese Heinz Peter Hager) che la Soprintendenza hanno dichiarato che Palazzo Barbieri si è mosso con efficienza teutonica, muovendosi sulla strada corretta per una rigenerazione urbana, un “modello esemplare” per usare le parole del Sovrintendete Vincenzo Tinè che in meno di tre anni è passato dall’enunciazione di un’idea ad un progetto vero e proprio ed alla sua posa in opera. Spiega Tiné: «Avremo un’area più bella di prima, pienamente funzionale e viva. E fatto questo, resta il nodo di come connettere al meglio tutte queste componenti trovando un’adeguata sistemazione all’asse viario». «Non è mancata la dialettica – aggiunge Hager – abbiamo trovato nell’Amministrazione una controparte seria, efficiente, competente, che ha posto le sue condizioni con chiarezza ed alla fine il risultato è il migliore ottenibile. Verona è efficiente come il Nord Europa e questo ci ha convinto a partecipare alla gara per l’ex Scalo Merci e oggi vi dico che, se richiesti, siamo disposti ad investire ancora su Verona perchè è un posto fantastico per investire“.
Urbanistica. C’è una nuova Verona che sta nascendo e che sposta il baricentro scaligero più a Sud in una zona oggi a metà fra gli usi industriali e il dormitorio. Era dagli Anni Settanta che non si assisteva ad un cambiamento così radicale, con investimenti calati nel contesto attuale con un disegno organico che mette mano ad un collo di bottiglia brutto e irrispettoso della qualità architettonica della città. Oggi questo collo viene spezzato con un asse che porta alla città storica bello e funzionale. Ci saranno nuovi spazi per il pubblico, nuove piazze da vivere con al centro la vecchia ciminiera che sarà il landmark di tutto questo quadrilatero. Visivamente non ci saranno soluzioni di continuità dalle vie che dal quartiere Golosine si incrociano con viale della Fiera e scompariranno i muri divisori sino alla fabbrica del ghiaccio. Un colpo d’occhio che da solo “varrà la visita”.
Sostenibile. “Sostenibilità” sta diventando come “solidarietà”: una parola abusata e di fatto, inutile. A meno che non la si declini concretamente. L’ex Manifattura Tabacchi vedrà una riduzione del 30% della superficie utilizzabile ai fini commerciali. Non ci saranno grattacieli, sfruttamenti intensivi, ma un accorto uso degli spazi. Verrà demolito il complesso lungo viale del Lavoro, lo scheletro in cemento che vediamo tutti i giorni (venne costruito quando di controlli anti-sismici si leggeva soltanto nelle favole dei fratelli Grimm) e verrà ricostruito con un’ardita realizzazione totalmente in legno: sarà l’edificio in legno più grande d’Italia, lungo 125 metri e largo 15, una struttura che verrà calata sul preesistente con una sky lounge sul tetto che offrirà una vista mozzafiato sulla città storica e la cornice delle montagne.
Economico. Lo diceva anche Bill Clinton: “It’s the economy, stupid!” . Senza motore economico non si fanno le rigenerazioni urbanistiche. Ma qui i vantaggi sono diffusi: il “quadrilatero” rilancia le quotazioni immobiliari di Golosine e Borgo Roma, quartieri oggi in sofferenza sul mercato. Rilancia la Fiera di Verona che dal 2024 potrà contare su parcheggi coperti e nuovi alberghi in prossimità del suo compound collegati da un ponte che attraverserà una nuova piazzetta in via Scopoli che innalzerà l’appeal del quartiere fieristico. Manifattura e fabbrica del ghiaccio a nord, museo del vino a est, il “sotto-scorrimento” di viale del Lavoro renderanno la Fiera molto attrattiva e in grado di far crescere di molto l’1,3 milione di turisti che porta in città.
Tutto questo da un’area – l’ex Manifattura Tabacchi – che sino al 2019 era un problema aperto, un’area senza legge, un contenitore senza futuro. Non male…
Dati storici. La Manifattura dei Tabacchi di Verona interessa la seconda fase dell’industrializzazione a partire dagli anni Venti, conseguente alla costruzione della nuova stazione di Porta Nuova (1922).La costruzione dell’intero complesso della Manifattura dei tabacchi fu realizzata in fasi diverse: il primo insediamento riguarda il magazzino dei tabacchi greggi che fu realizzato nel 1932, successivamente nel 1937 fu edificato lo stabilimento e la palazzina destinata agli uffici e agli alloggi per funzionari. La Manifattura fu inaugurata nel 1940.Il magazzino dei tabacchi greggi fu affiancato dallo stabilimento che copriva un’area di 2.350 mq, sul retro da altri due fabbricati di cui uno destinato ad officine e l’altro a centrale termica. La Manifattura fu danneggiata durante la seconda guerra mondiale, per essere poi parzialmente ricostruita nel dopoguerra. Per la zona che da viale Piave arriva alla Fiera, è l’avvio di quella rigenerazione che, da qui ai prossimi anni, interesserà tutta l’area di Verona sud e in particolare dell’ex Zai, grazie alla riconversione e al recupero di aree dismesse e degradate che torneranno ad integrarsi con il tessuto urbano.